A Bruxelles

All'Ecofin c'è l'accordo europeista sul Patto di stabilità (anche coi frugali)

David Carretta

L'Italia ottiene concessioni, incluso un aggiustamento fiscale graduale e più tempo per riforme e investimenti. L'accordo, definito "anticiclico", mira a mantenere unità e bilanciare stabilità finanziaria con incentivi

Bruxelles. I ministri delle Finanze dell’Unione europea ieri hanno trovato un accordo politico sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita, che dovrebbero consentire agli stati membri di ridurre gradualmente il debito pubblico, preservando al contempo gli investimenti nei settori strategici. Nel nuovo Patto di stabilità “ci sono alcune cose positive e altre meno. L’Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro paese”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. La spagnola Nadia Calvino, che ha guidato i negoziati sulla revisione della governance economica all’Ecofin, lo ha definito un “patto anticiclico”. Nella fase finale della trattativa, Italia e Francia sono riuscite a strappare alla Germania e agli altri paesi alcune concessioni, come una fase transitoria per tenere conto dell’aumento dei tassi di interessi sul debito. Rispetto alle regole precedenti, che erano state sospese nel 2020 a seguito della pandemia, il nuovo Patto prevede un aggiustamento fiscale più graduale, con uno sforzo inferiore e più tempo per i paesi che si impegnano a realizzare riforme e investimenti.

 

 

L’accordo sul nuovo Patto di stabilità e crescita “dà un segnale di unità”, ha detto il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. Il testo uscito dall’Ecofin è “certamente diverso dalla proposta della Commissione” che prevedeva più tempo (da 4 a 7 anni) per i paesi che fanno riforme e investimenti e un parametro unico di riferimento (l’aumento della spesa netta). La prima versione “è stata appesantita da diversi parametri numerici di salvaguardia”, ha detto Gentiloni. Su insistenza della Germania e degli altri paesi frugali, le nuove regole impongono una traiettoria fiscale per ridurre il debito mediamente dell’1 per cento di pil ogni anno e raggiungere l’1,5 per cento di deficit strutturale nel medio periodo. È una stretta significativa, anche se inferiore a quella prevista dal vecchio Patto di stabilità. “Per alcuni paesi è un fattore di garanzia”, ma “rende l’insieme del meccanismo delle regole più complesso”, ha spiegato Gentiloni. “La politica di stabilità è stata rafforzata”, ha detto il ministro tedesco delle Finanze, Christian Lindner. Anche i Paesi Bassi cantano vittoria. “È fondamentale che con questo accordo ci muoviamo verso una riduzione del debito ambiziosa e sostenibile”, ha detto l’olandese Sigrid Kaag.

L’accordo all’Ecofin permette comunque un “equilibrio tra stabilità nella finanza pubblica e riforme e investimenti”, ha spiegato Gentiloni. “L’Europa ha bisogno di regole comuni, non di nostalgie dell’austerity. Penso che questo compromesso (…) ci aiuterà in questa direzione”, ha detto il commissario. L’allungamento dei tempi da 4 a 7 anni per i paesi che fanno riforme e investimenti è confermato. Gentiloni ha elencato le concessioni utili all’Italia: “Un percorso di correzione del deficit che tenga conto dei maggiori costi per i tassi di interesse; il riconoscimento dell’importanza degli investimenti nei Pnrr per ottenere un periodo più lungo nell’aggiustamento della finanza pubblica; e il riconoscimento dell’importanza delle spese per la difesa”. L’accordo prevede un periodo transitorio per i paesi che saranno sotto procedura per deficit eccessivo, come Italia e Francia, che dovrebbero realizzare uno sforzo fiscale strutturale dello 0,5 per cento di pil: dal 2025 al 2027 la Commissione terrà conto del peso dell’aumento dei tassi di interesse sul debito. Una volta usciti dalla procedura per deficit eccessivo, i paesi dovranno realizzare un aggiustamento strutturale primario minimo dello 0,4 per cento l’anno, che potrebbe ridursi allo 0,25 per cento. “Sono regole più realistiche di quelle attualmente in vigore”, ha assicurato Giorgetti. 

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