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editoriali

La cena a base di Mes di Giorgetti con i ministri dell'Ecofin

Pietro Guastamacchia

Ritmi serrati, orario belga, pasto frugale e piatti da sistemare, raccontano dal Consiglio. A fianco le bozze di accordo per non perdere il filo del discorso

Cena col Patto a Bruxelles. Giorgetti raggiunge i ministri Ue dell’economia ieri sera nella capitale belga per una riunione straordinaria del Consiglio Economia e finanza dedicata ai negoziati per la riforma del nuovo Patto di Stabilità. “Sarà una lunga notte”, commenta entrando la ministra spagnola Nadia Calviño, arrivata a Bruxelles non solo per presentare il suo compromesso di mediazione sulle regole fiscali Ue, pensato per mettere d’accordo Roma e Berlino, ma anche per giocare quello che dovrebbe essere l’ultimo set della sua partita per la nomina alla guida della Bei, la Banca europea per gli investimenti. Tempo di decidere l’agenda ed è subito cena, ma non si cambia neanche sala: la maratona negoziale vuole i ministri al tavolo di lavoro tutta la sera. Gli orari sono serrati, si mangia alle 19:00, orario belga e pasto frugale. “Sara tavola fredda”, spiegano dal Consiglio, piatti da sistemare a fianco delle bozze di accordo per non perdere il filo del discorso. “L’idea è chiudere stasera quel che c’è da chiudere e usare la colazione di domani per firmare tutto, sia l’accordo sul Patto di Stabilità sia la nomina di Nadia Calviño”, spiegano dal team spagnolo.


Occhi puntati sul ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ed il francese Bruno Le Maire, “dalla loro intesa dipende l’andamento della serata”, spiega sempre dalla delegazione spagnola, “se Berlino e Parigi trovano accordo allora è fatta”. La probabile intesa tra Francia e Germania infatti lascerebbe Giorgetti con la scelta o di salire sul carro dell’accordo o puntare i piedi con rischio isolare l’Italia, posizione magari gradita al suo partito ma non di certo alla premier Meloni nel pieno della sua flamingo road europeista. I posti a tavola sono quelli delle riunioni ufficiale, Giorgetti quasi all’estrema sinistra appena dopo il collega cipriota, tra lui e il francese solo il ministro croato, agilmente scavalcato da Giorgetti per un rapido un cin cin transalpino con il francese Bruno Le Maire. Sull’agenda della cena non solo Calviño e patto di stabilità, il tedesco Lindner infatti è chiamato a informare i colleghi sul buco da 60 miliardi nei conti pubblici tedeschi dovuto alla bocciatura da parte della corte costituzionale di Karlsruhe dello spostamento dei fondi inutilizzati al fondo per il clima. Un boccone duro da deglutire anche con l’assistenza della bottiglia d’olio spagnolo omaggio generosamente lasciata sul tavolo dei ministri dalla presidenza spagnola di turno dell’Ue.


Chiamato a qualche spiegazione anche Giorgetti, che tra un tramezzino e l’altro deve aggiornare i colleghi riguardo capricci di Roma sulla firma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. “La questione sarà discussa al Parlamento italiano settimana prossima”, promette il ministro italiano come a dire “ci siamo quasi”. “Speriamo che ci siano sviluppi”, ribatte il direttore del Mes Pierre Gramegna in conferenza stampa dove poi, sul tira e molla italiano, aggiunge laconico “molti hanno espresso l’auspicio che questa ratifica sia effettivamente possibile la settimana prossima, perchè è veramente molto importante per tutti i Paesi della zona euro”. E prima dell’arrivo dei tramezzini fa capolino anche il Commissario Gentiloni, per la conferenza stampa conclusiva della sessione pomeridiana dell’Eurogruppo, il tempo di chiedere più “coordinamento delle politiche fiscali nazionali” in “un contesto che rimane altamente incerto”, conferenza stampa tagliata dopo una sola domanda: giù la cena prosegue e non c’è tempo da perdere, questa sera oltre ai panini nel menù dovrebbe esserci anche un accordo.