Nikki Haley - foto Ansa

Editoriali

Arrivano i soldi per Nikki Haley

Redazione

I petrolieri della famiglia Koch scelgono la candidata alle elezioni 2024 per tirare fuori l’America “dall’abisso”

Nikki Haley ha tutte le carte in regola per essere una candidata presidenziale. Ha esperienza politica senza essere un fossile dell’establishment, con le sue origini indiane rappresenta il meglio dell’american dream, è stata in grado di farsi notare nei dibattiti delle primarie – con i suoi tacchi 12 e una dialettica efficace – ha una visione chiara e di buon senso sulla politica estera, vuole pacificare il partito e ripulirlo dall’estremismo ed è riuscita a salire di oltre dieci punti percentuali da quando è partita la sua campagna. Le mancava solo una cosa per poter rubare il secondo posto occupato da Ron DeSantis, governatore in caduta libera: i soldi. Ma ora sembrano arrivare anche quelli. I miliardari conservatori erano rimasti in panchina, e prima di aprire il portafogli, volevano trovare la persona giusta che possa provare a battere Donald J Trump. E adesso una delle forze più importanti del mondo conservatore anti Biden ha deciso di puntare su Haley. Americans for Prosperity Action, il network politico fondato dai fratelli Koch, magnati dell’energia e del petrolio, ha fatto sapere che “il periodo in cui viviamo ha bisogno di un leader valido, capace di mostrare buon giudizio governativo, e con sufficiente esperienza politica da tirare fuori la nostra nazione dall’abisso. Quel leader è Nikki Haley”.

Dovesse succedere qualcosa che blocchi l’arrivo alla Casa Bianca di Trump, considerati i vari processi in cui è coinvolto, il secondo posto nelle primarie repubblicane è fondamentale. DeSantis ha dimostrato di non saperlo gestire, ma Haley con i soldi dei Koch potrebbe diventare il nuovo volto dei Never Trump. I Koch – uno dei due fratelli, David, è morto quattro anni fa – non sono mai stati trumpiani, ma hanno aiutato Trump a vincere nel 2016, investendo milioni di dollari in stati chiave contro Hillary Clinton e, di fatto, aprendogli la strada per Washington. Questa è l’occasione per dare una svolta al Partito repubblicano americano.