Il commento

Cerasa a Tagadà: "Difendere la pace oggi significa difendere Israele"

"Hamas non sogna 'due popoli, due stati'. Hamas vuole solo la distruzione di Israele"

Il direttore del Foglio a Tagadà su La7 si esprime sul significato che ha la parola "pace" per la situazione di Israele e per l'Ucraina. "Se per pace si intende il disarmo di chi viene aggredito, non è un bene", dice Cerasa. "Negli ultimi mesi abbiamo visto purtroppo un pacifismo ipocrita che chiede a coloro che sono stati aggrediti di alzare bandiera bianca e non difendersi. Se questa è una pace, è una pace sbagliata". E il motivo è dato dal fatto che "questo sentimento vive facendo leva sul senso di colpa dell'Occidente e della sua responsabilità di aver provocato gli altri". "Oggi dal mio punto di vista difendere la pace significa difendere Israele — continua il direttore — c'è solo una bandiera che andrebbe esposta: quella di Israele".

Alla domanda sulle possibili alternative all'ingresso di Israele a Gaza, Cerasa spiega: "Un conto è l'occupazione di Gaza, che non rimane assolutamente un tema, un conto invece è entrare in un pezzo della Striscia. In quel caso penso che ci sarebbe anche il sostegno della comunità internazionale". "Esporre oggi la bandiera di Israele tuttavia significa anche smascherare un giochino. Oggi Hamas non rappresenta il popolo palestinese che sogna 'due popoli due stati'. Hamas vuole uno stato, e quello stato non comprende che ci sia Israele. È questa l'ipocrisia che andrebbe descritta. Hamas fa i suoi interessi, che oggi coincidono con la distruzione dello stato di Israele", conclude il direttore. 

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