a Pechino

Con le “app rosse” Xi Jinping rende il socialismo cinese 2.0

Priscilla Ruggiero

Nella "nuova èra con caratteristiche cinesi" il segretario del Partito comunista si serve della tecnologia per rafforzare il proprio culto della personalità. Dai quiz su Xuexi Qiangguo alla nuova piattaforma per formare i reporter alla "visione marxista del giornalismo"

Roma.  Tra i libri di testo per le scuole superiori cinesi si è aggiunta una nuova pubblicazione sul pensiero di Xi Jinping. Il manuale è stato presentato ieri sulla prima pagina del Renmin ribao, il Quotidiano del popolo di Pechino, è “il primo materiale didattico unificato che elabora in modo completo e sistematico il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova èra”, scrive Xinhua, e nella compilazione avrebbero collaborato “insegnanti giovani e di mezza età” per assicurarsi che i contenuti “fossero in linea con le caratteristiche cognitive e le abitudini di apprendimento degli studenti più giovani”. Da anni il leader cinese istruisce il popolo agli slogan e ai princìpi del “socialismo con caratteristiche cinesi” attraverso le proprie opere: negli scaffali e nelle vetrine delle librerie cinesi non è raro che i primi posti  siano in qualsiasi stagione dell’anno occupati dai manuali di Xi, così come non è raro ritrovarsi a leggere i motti patriottici sui muri per strada.  Ma per rafforzare il culto della personalità tra i più giovani, già da tempo Xi Jinping veicola il proprio pensiero tramite mezzi più “tecnologici”: le app.

 

Nel 2019 l’app Xuexi Qiangguo, un gioco di parole sul nome del segretario generale del Partito comunista cinese che significa “studiare per rafforzare la nazione” ma anche “studiare Xi per rafforzare la nazione” è stata la più scaricata sull’Apple store cinese, più di WeChat e Douyin (la versione cinese di TikTok). L’app, che è collegata alla carta d’identità di chi la scarica e permette di accumulare punti rispondendo ai quiz settimanali su Xi, guardando serie patriottiche e rimanendo aggiornati sulle visite istituzionali del leader,  ancora oggi è sui telefoni di milioni di utenti cinesi e inclusa in alcuni programmi universitari. Secondo il Dipartimento per la pubblicità del governo  queste app funzionano talmente bene che dopo il lancio di  Xuexi Qiangguo sono state sviluppate moltissime “app rosse” su cui traslare tutte le iniziative di propaganda del Partito, non più strettamente legate al pensiero di Xi Jinping. Alcune di queste app servono anche per monitorare i “progressi” degli stessi membri e funzionari di Partito, come Fuxing hao, l’app sviluppata dalla Bank of China che raccoglie sempre quiz e giochi sull’ideologia del  leader cinese ma consente agli utenti anche di pagare le proprie quote di iscrizione al Partito e di connettersi con i quadri di tutto il paese.    

 

L’ultima app socialista con caratteristiche cinesi a essere stata lanciata  è indirizzata ai giornalisti: si chiama “casa del giornalista” ed è una piattaforma per formare i reporter cinesi alla “visione marxista del giornalismo” e “armare le loro teste con i concetti del governo di Xi Jinping” – così è stata presentata l’app alla presentazione che si è tenuta a luglio. Lo sviluppo tecnologico secondo Pechino vale però, come sempre, soltanto nel nome della “tutela dei valori socialisti”: qualche settimana fa Apple ha rimosso più di 100 app simili a ChatGPT    dall’app store cinese a causa di una nuova legge secondo cui le app devono “promuovere contenuti sani” e “aderire ai valori fondamentali del socialismo”: la pubblicazione di fake news  che possono “mettere in pericolo la sicurezza nazionale” non è concessa.