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in spagna

Sanchez incassa l'accordo con Puigdemont: eletta la socialista Armengol alla presidenza del Congresso

Loris Corvino

Il presidente uscente ottiene in extremis il sostegno del partito indipendentista catalano. Ma per il governo serviranno nuove trattative. Il Partito popolare e Vox sempre più lontani

In Spagna iniziano i primi movimenti politici post-voto. Grazie all’appoggio delle forze progressiste e a un accordo con i partiti indipendentisti catalani, il Psoe di Pedro Sanchez ha ottenuto la sua prima vittoria strategica, eleggendo la socialista Francina Armengol alla presidenza del Congresso dei deputati.

Questa elezione è stata possibile grazie a un accordo raggiunto in extremis con il partito catalano Junts, guidato Carles Puigdemont. Al centro del patto tra le forze politiche ci sono chiaramente le tematiche inerenti l’indipendentismo catalano. Junts ha infatti chiesto e ottenuto il riconoscimento di tre punti programmatici: l’uso del catalano e di lingue diverse dallo spagnolo al Congresso, una commissione investigativa sull’utilizzo del programma Pegasus (programma utilizzato per spiare politici indipendentisti catalani) e una commissione d’inchiesta sugli attentati del 17 agosto 2017 a Barcellona e Cambrils. 

 

 

L’importanza dell’accordo non riguarda solamente l’elezione di Armengol alla presidenza del Congresso: è un segnale di avvicinamento tra il Psoe e gli indipendentisti. Una alleanza tra i due partiti è infatti attualmente l’unica strada percorribile per formare un governo se si vuole evitare un ritorno alle urne dopo il voto di luglio. Tuttavia, per il momento tutte le parti in gioco hanno tenuto a sottolineare come l’accordo riguardi solo ed esclusivamente la presidenza del Congresso, mentre per un eventuale patto di governo sarà necessario aprire un nuovo tavolo di trattative.

Dall’altro lato, il Partito popolare e Vox continuano a tenere le distanze. Il voto per la presidenza del Congresso ha infatti messo in luce la spaccatura tra i due partiti, con Vox che ha deciso di non sostenere la candidata popolare Cuca Gamarra e di votare per un proprio candidato autonomo. Il mancato appoggio del partito di Abascal arriva dopo il il rifiuto dei Popolari di riconoscere a Vox un posto nell'ufficio di presidenza della Camera.