Un veicolo carbonizzato negli scontri a Nanterre (LaPresse)

Editoriali

Il contagio della colère. In Francia scontri con la polizia, che ha ucciso un 17enne

Redazione

A Nanterre l’ennesimo controllo finito in tragedia. Dire che c’è un problema di violenza nelle forze dell’ordine francesi non è retorica “anti flic”, ma una realtà. “Un adolescente ucciso è ingiustificabile”, dice Macron

“Ça ne fait que commencer”, è soltanto l’inizio, dice Nassim, un ragazzo della banlieue parigina, che nella notte tra martedì e mercoledì ha partecipato agli scontri di Nanterre contro le forze dell’ordine francesi, per protestare contro l’ennesimo controllo di polizia finito in tragedia: la morte di Nahel M., 17 anni, colpito al petto da un agente martedì mattina a Nanterre, a ovest di Parigi, mentre tentava di fuggire da un controllo. “Presto ci saranno quelli di Gennevilliers, quelli di Bougival, quelli di Asnières, quelli di Clichy”, dice Nassim. La tensione nelle periferie ricorda quella del 2005, quando morirono fulminati due adolescenti che si erano rifugiati dentro una cabina elettrica per scappare da una pattuglia della polizia. Fu la scintilla che incendiò la Francia di Jacques Chirac per settimane. “Assassinio”, “la polizia uccide”, “credono di essere dei cowboy qui”, si legge sui social.

 

Che ci sia un problema di violenza nella polizia francese non è retorica “anti flic”, ma una realtà: nel 2022, in tutta la Francia, sono state uccise tredici persone durante un controllo di polizia, dopo essersi rese responsabili di un “rifiuto di ottemperare”. C’è soprattutto un problema di comunicazione e di distanza tra chi abita nelle periferie e le forze dell’ordine. L’agente che ha ucciso Nahel ha 38 anni e si trova ora in stato di fermo. Secondo una prima versione di fonti della polizia, l’auto del diciassettenne rischiava di travolgere l’agente che quindi avrebbe sparato per legittima difesa. Ma un filmato registrato da una passante smentisce la ricostruzione: il poliziotto che ha aperto il fuoco non era davanti al mezzo ma all’altezza della portiera anteriore sinistra e impugnava già la pistola. Nel video lo si sente urlare a Nahel “ti tiro una pallottola in testa”. Mounia, la madre di Nahel, ha dato appuntamento per giovedì alle 14 alla prefettura di Nanterre per una “marcia bianca” in ricordo del figlio. Per il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, “un adolescente ucciso è inspiegabile, ingiustificabile”.

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