Foto Ansa

Il caso

Il britannico Sunak ha chiesto a Meloni di appoggiare il suo ministro Wallace a capo della Nato

Redazione

Per ora si tratterebbe di una richiesta informale, per la premier c'è tempo per negoziare. Il profilo dell'ex militare, i nomi alternativi che circolano in questo momento e i prossimi appuntamenti

Nel corso della visita di Giorgia Meloni a Londra, a fine aprile, il premier del Regno Unito, il conservatore Rishi Sunak, avrebbe richiesto al governo italiano il sostegno per la nomina del prossimo segretario generale della Nato al termine del mandato dell’attuale segretario Jens Stoltenberg. Il nome scelto da Londra sarebbe quello di Ben Wallace, attuale ministro della Difesa britannico. Per il momento si tratterebbe di una richiesta informale e le fonti di governo ufficiali ammettono solo che a Downing street si sia discusso del dossier atlantico senza però fare nomi.

   

Il presidente del Consiglio italiano avrebbe preso tempo per valutare la situazione, che coinvolge la complessa relazione tra i paesi europei e Washington e quella tra stati membri in vista delle elezioni europee del 2024. "Prendo atto della richiesta", avrebbe risposto la premier secondo la Stampa, prima di aggiungere che ne avrebbe parlato con il corpo diplomatico e la Difesa italiana, "perché ci sono equilibri di cui dobbiamo tener conto". Meloni avrà spazio per chiedere qualcosa in cambio nei negoziati, che si potrebbero tenere a margine del G7 in Giappone e a Washington, dove la premier volerà prima dell’estate.

  

Londra insomma punterebbe sull'ex militare di 52 anni che è stato il ministro europeo della Difesa che ha fornito più armi e aiuti a Kyiv. Roma intanto è impegnata nella partita atlantica con l'appoggio al nome del capo di stato maggiore della Difesa italiana Giuseppe Cavo Dragone alla presidenza del military committee, la sua più elevata autorità militare del Patto, composta dai capi di stato maggiore della Difesa dei 26 paesi membri che si riuniscono almeno tre volte all'anno. 

   

Jens Stoltenberg è rimasto in carica otto anni, ben oltre la sua scadenza, e a settembre lascerà la scrivania al suo successore. I nomi che circolano per il momento sono quelli di Ursula von der Leyen, che pure preferirebbe un secondo mandato alla Commissione, e quello di altre due donne: la ex premier finlandese Sanna Marin (Helsinki è appena entrata nell’Alleanza), e la premier estone Kaja Kallas, falco anti-Putin.