
C'eravamo tanto armati
La Svizzera distrugge missili inglesi invece che inviarli a Kyiv
La neutralità ostile di un paese che non utilizza le sue armi nell'Ucraina che si difende dall'aggressione russa e i carri che mancano all’appello
Milano. La nostra politica si basa “sull’impegno per la pace, sulla legge umanitaria, sulla mediazione ove possibile”, ha detto il presidente della Confederazione svizzera, Alain Berset, che ribadisce così la neutralità del suo paese e il fatto che “le armi svizzere non debbano essere utilizzate nelle guerre” (chissà a che cosa servono allora queste armi, se nemmeno si possono utilizzare nell’Ucraina che si difende dall’aggressione russa). Non le usa la Svizzera, ma non le possono usare nemmeno i paesi che hanno acquistato questi armamenti, come Germania, Spagna e Danimarca, che hanno fatto esplicita richiesta di inviare a Kyiv le armi di produzione svizzera presenti nei loro arsenali. Di più: Secondo l’Nzz am Sonntag, la Svizzera smantellerà 60 Rapier, un sistema missilistico di difesa terra-aria di produzione inglese, che pure sono funzionanti.
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- Paola Peduzzi
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi