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editoriali

Il petrolio e quella nuova concorrenza tra i sanzionati Russia e Iran

Redazione

L’arrivo del greggio russo costringe Teheran ad aumentare lo sconto offerto a Pechino

La rottura delle relazioni commerciali tra Russia e paesi occidentali causata dall’invasione dell’Ucraina ha stravolto i mercati dell’energia, generando una nuova concorrenza tra paesi sanzionati. Il risultato è la creazione di un mercato separato, più ristretto e quasi senza regole, da cui traggono vantaggio Cina e India. La Russia in questi mesi ha aumentato enormemente le esportazioni di petrolio sul mercato indiano ed è diventata il principale fornitore di quello cinese, superando l’Arabia Saudita. La condizione imposta dalle raffinerie indiane e cinesi però è l’acquisto a un prezzo fortemente scontato (una sorta di price cap informale), che ha portato a una diretta concorrenza con l’Iran, paese storicamente sanzionato dagli Stati Uniti, che ha nella Cina uno dei pochi grandi mercati rimasti per il suo greggio. Per Teheran l’ingresso del petrolio russo nel mercato “proibito” è un danno enorme. L’Iran era già costretto a vendere il suo petrolio a prezzi scontati, ma adesso deve applicare uno sconto ulteriore per competere con il greggio russo Ural.

Secondo i trader del settore consultati da Bloomberg, per tenerlo alla pari con i carichi di greggio russo che dovrebbero arrivare in Cina nel mese di agosto, il petrolio iraniano è stato quotato di quasi 10 dollari al barile al di sotto dei future sul Brent. Ciò significa un sconto forzato di altri 4-5 dollari al barile rispetto alle quotazioni precedenti la guerra. La domanda cinese è ancora altissima, perciò almeno nei volumi la fornitura iraniana rimane stabile, ma questo solo perché la Cina sta uscendo dalle rigidissime restrizioni introdotte per combattere la pandemia, che avevano schiacciato i consumi. Adesso Pechino, approfittando della situazione, sta facendo scorte per il futuro, ma la leva negoziale – nel presente e nel futuro – è tutta nelle sue mani.

Il mondo della globalizzazione multipolare, alternativa a quella occidentale, non è poi così armonico e giusto come viene raccontato da chi ne tesse le lodi: di sicuro non per i paesi più sanzionati.

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