
(foto Ap)
La guerra di Putin ha trasformato l'Ucraina nell'Israele d'Europa
I destini incrociati di due paesi assediati dai nemici dell’occidente: entrambi lottano per difendere la propria esistenza e la democrazia, mantenendo comunque entro i propri confini una bolla di normalità
Li vogliono cancellare entrambi dalla carta geografica. Li vogliono minacciare entrambi con le armi nucleari. Li vogliono costringere ad abbandonare le proprie terre. Li vogliono annientare entrambi con metodi terroristici. E alla fine dei conti, per ragioni diverse, con sfumature diverse, con storie diverse, entrambi i paesi oggi rappresentano due avamposti formidabili, per l’occidente, nella lotta quotidiana contro i nemici delle democrazie liberali. I due paesi in questione possono apparire distanti tra loro ma se si ha il coraggio di alzare la testa dalla superficie del dibattito pubblico si capirà con facilità che l’aggressione con cui sta facendo i conti da più di tre mesi l’Ucraina ha molti punti di contatto con l’aggressione con cui fa i conti da molto più tempo un altro paese messo sotto assedio dai nemici dell’occidente come Israele. Le storie possono apparire diverse ma i punti di contatto sono molti e non sono solo simbolici. Israele, come l’Ucraina, si difende come può contro coloro che, ai suoi confini, non accettano nel modo più assoluto la presenza, in quei territori, di una democrazia occidentale desiderosa di proteggere fino alla morte i propri valori.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.