Zelensky a Davos: "Un corridoio per export di grano". Ipotesi marine all'ambasciata di Kyiv

Il leader secessionista dice che iI prigionieri dell'Azovstal saranno processati a Donetsk, in violazione della Convenzione di Ginevra. Onu: più di 100 milioni gli sfollati. Secondo Londra, in tre mesi per Mosca perdite quanto quelle dell'Urss in Afghanistan. Il poresidente ucraino al Forum di Davos senza i russi

Giorno 89 dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. La giornata, in breve

  • Un tribunale ucraino ha condannato all'ergastolo un soldato russo per aver ucciso un civile disarmato nel primo processo per crimini di guerra.
  • Il viceministro degli esteri russo Andrey Rudenko ha detto che Mosca è pronta a tornare ai negoziati di pace quando la leadership di Kyiv dimostrerà “una risposta costruttiva”. L'Ucraina sostiene che non accetterà alcun accordo di cessate il fuoco che implichi la consegna di territori alla Russia.
  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che ogni giorno muoino dai 50 ai 100 ucraini sul fronte orientale.
  • L'autoproclamato leader separatista di Donetsk, Denis Pushilin, ha detto che “I prigionieri di Azovstal sono detenuti nel territorio della Repubblica popolare di Donetsk. È prevista anche l'organizzazione di un tribunale internazionale sul territorio della Repubblica”.
  •  Zelensky, in un discorso al World Economic Forum di Davos, ha chiesto "sanzioni massime" contro la Russia. Ha proposto un embargo petrolifero completo e il taglio di tutte le banche russe dal sistema monetario internazionale. Il presidente ucraino ha suggerito che la ricostruzione potrebbe essere in parte finanziata con le risorse russe nascoste all'estero, congelandole e assegnandole a un fondo speciale per aiutare coloro che sono stati feriti dalla guerra.
  • Il bilancio delle vittime della guerra in Ucraina è simile alle perdite subite nella guerra in Afghanistan dall'Urss, sostiene il ministero della Difesa britannico.

"La pace è possibile con l'Ucraina indipendente e sovrana". La viceministra degli Esteri di Kyiv a Roma

 

Oggi Emine Dzhaparova, viceministra degli Esteri dell’Ucraina, è intervenuta all’università Luiss di Roma per una lectio magistralis dal titolo “Ucraina e Unione europea: insieme”. Prima dell’evento Dzhaparova ha parlato con i giornalisti, spiegando la visione del governo di Kyiv sull’ingresso del paese in Europa e sulla necessità di fare fronte comune contro la Russia di Vladimir Putin: “È un grosso errore pensare che se qualcuno cercherà di placare Putin, o di sedersi con lui a trattare o semplicemente di assistere in silenzio a ciò che sta accadendo in Ucraina, si otterrà la pace”.

   


 

Che fine ha fatto il sesto pacchetto di sanzioni? 

Sono passate quasi tre settimane da quando Ursula von der Leyen ha presentato il sesto pacchetto di sanzioni dell'Unione europea contro la Russia, ma i ventisette stati membri non hanno ancora trovato un accordo a causa del veto dell'Ungheria sull'embargo sul petrolio. Due settimane fa, dopo una visita lampo a Budapest, Von der Leyen aveva promesso una videoconferenza con Viktor Orbán e altri leader della regione, che non si è mai concretizzata. Secondo le nostre fonti, a livello tecnico si stanno facendo progressi e c'è ancora ottimismo su un'intesa prima del Consiglio europeo straordinario che si terrà tra una settimana. Ma alla fine “tutto è nelle mani di Orbán”.

 

[Questo aggiornamento è un estratto di Europa Ore7, la newsletter di David Carretta. Iscriviti qui per riceverla tutte le mattine nella tua casella di posta. E' gratis]
 


L'intervento di Zelensky a Davos 

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenuto in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, ha chiesto "sanzioni massime" contro la Russia. "Questo è il momento in cui si decide se la forza bruta dominerà il mondo", ha detto. "Se così accadrà, non avrà più senso organizzare raduni come quello di Davos". Zelensky ha proposto un embargo petrolifero completo; che tutte le banche russe, senza esenzioni, siano escluse dai sistemi globali; di tagliare i legami con l'industria informatica russa; di abolire ogni forma di commercio con la Russia e infine ha aggiunto che qualsiasi azienda che lasci la Russia è invitata a trasferirsi nel mercato ucraino. 

  
"Noi parliamo con la Commissione europea, il Regno Unito, la Svizzera, la Polonia, e l'Onu e chiediamo loro di prendere misure per un corridoio per l'export del nostro grano e dei cereali - ha aggiunto -, altrimenti la penuria avrà effetti sul mondo e ci sarà una estensione della crisi energetica".

   

Sulla grande sfida della ricostruzione dell'Ucraina, il presidente ha citato George Marshall (che ha dato il nome al piano di ricostruzione dell'Europa del secondo dopoguerra) e suggerito che la potrebbe essere in parte finanziata trovando risorse russe nascoste all'estero, congelandole e assegnandole a un fondo speciale per aiutare coloro che sono stati colpiti dalla guerra.

  


   

Condannato per crimini di guerra il soldato russo Shishimarin

 

Vadim Shishimarin, un soldato russo di 21 anni, è stato ritenuto colpevole e condannato all'ergastolo per aver ucciso un civile disarmato. Si tratta del primo processo per crimini di guerra tenutosi in Ucraina dall'invasione russa.

 

  

Shishimarin si è dichiarato colpevole dell'omicidio di un civile di 62 anni nel villaggio di Chupakhivka, nel nord-est dell'Ucraina, il 28 febbraio.


 

Truppe americane per difendere l'ambasciata a Kyiv

Nella notte italiana il Wall Street Journal ha anticipato che il Pentagono starebbe pensando di inviare truppe speciali americane in Ucraina. Funzionari militari e diplomatici ne stanno valutando l'invio di marines a Kyiv per sorvegliare l'ambasciata americana appena riaperta. Il presidente Biden non ha ancora presentato la proposta. Anche se le truppe sarebbero dispiegate solo per la difesa e la sicurezza dell'ambasciata, che si trova nel raggio dei missili russi, la loro presenza in un territorio in guerra segnerebbe un'escalation rispetto alla promessa iniziale di Biden che nessun soldato americano sarebbe stato inviato nel paese.

 


  

I prigionieri dell'Azovstal saranno processati dal tribunale di Donetsk

C'è una breaking news dell'agenzia di stampa russa Interfax, secondo la quale il leader dei separatisti filo-russi a Donetsk ha detto che tutti i prigionieri di guerra ucraini che combattevano nell'acciaieria Azovstal saranno processati da un tribunale nell'auto- proclamata Repubblica popolare di Donetsk. 

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia che nel 2016 raccolse in un report tutti i crimini commessi da quel battaglione durante la guerra del Donbas, ha spiegato due giorni fa sul Manifesto che gli uomini catturati dopo avere lasciato l'acciaieria di Mariupol, "come prigionieri di guerra, sono soggetti alla Convenzione di Ginevra che impone il divieto assoluto di maltrattamenti e tortura. Non possono essere portati in territorio russo né possono subire un processo da un tribunale di un soggetto non riconosciuto come le 'repubbliche' filorusse. E finita la guerra vanno restituiti all’Ucraina. Non possono subire un processo da un tribunale di un soggetto nazionale non riconosciuto. Hanno commesso crimini durante la guerra del 2014 sì, ma per quei crimini possono essere processati solo da un tribunale ucraino. Sarebbe un arbitrio farlo altrove, in Russia o nei territori ora occupati. Il diritto umanitario vige a prescindere dal nome che si dà alla guerra". 


  

L'Oms: "248 attacchi verificati a strutture sanitarie"

La missione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in Ucraina dice di aver "verificato altri 30 attacchi all'assistenza sanitaria" nel paese. "Al 23 maggio, in Ucraina sono stati verificati 248 attacchi all'assistenza sanitaria. Questi attacchi hanno avuto luogo tra il 24 febbraio e il 19 maggio e hanno causato 75 morti e 59 feriti. L'assistenza sanitaria non dovrebbe mai essere un obiettivo".

 


    

Davos senza russi: i parlamentari ucraini chiedono più sostegno

Domenica è cominciato a Davos, in Svizzera, l’incontro annuale del World Economic Forum, una fondazione senza fini di lucro con sede a Ginevra. L'Ucraina sarà in cima all'agenda, con un discorso speciale del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy previsto per le 11:15 ora locale (10:15 BST) e una discussione con Vitaliy e Wladimir Klitschko a seguire. Per la prima volta dal crollo dell’Unione Sovietica, in questa edizione non parteciperà nemmeno un politico o un imprenditore russo.

 

"Normalmente Davos è tutto incentrato su finanza, commercio ed energia. Ora la primissima sessione del WEF riguarda le sanzioni. Dice tutto sul mondo di oggi", ha twittato il ceo del fondo di investimento Hermitage Capital


   

Nel Donbas tra le 50 e le 100 vittime ucraine al giorno

Ogni giorno ci sono tra le 50 e le 100 vittime ucraine nell'est, ha detto domenica il presidente Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa. Zelensky non ha approfondito ulteriormente, ma sembra essere un riferimento alle perdite militari: un segno di quanto siano feroci i combattimenti nel Donbas. Le forze russe hanno intensificato i loro tentativi di conquistare l'area. I combattimenti più pesanti si concentrano intorno alle città gemelle di Sievierdonetsk e Lysychansk a Luhansk, una delle due regioni che compongono il Donbas. Serhiy Gaidai, il governatore di Luhansk, ha dichiarato in un'intervista televisiva locale che la Russia sta usando tattiche di "terra bruciata" nella regione.


    

Un record che non avrebbe mai dovuto essere stabilito

"Il numero di persone costrette a fuggire da conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani e persecuzioni ha ora superato per la prima volta il record di 100 milioni, spinto dalla guerra in Ucraina e da altri conflitti mortali", ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per Rifugiati. Il capo dell'UNHCR Filippo Grandi dice che si tratta di "una cifra grave, che fa riflettere ed è allarmante. È un record che non avrebbe mai dovuto essere stabilito. Deve servire come un campanello d'allarme per risolvere e prevenire conflitti distruttivi, porre fine alla persecuzione e affrontare le cause alla base che costringono persone innocenti a fuggire dalle loro case".

L'UNHCR afferma che la guerra in Ucraina ha provocato otto milioni di sfollati all'interno del paese mentre più di sei milioni di persone sono fuggite all'estero.


  

Tante vittime russe quante quelle del conflitto afghano

Nel suo ultimo aggiornamento dell'intelligence, il ministero della Difesa del Regno Unito sostiene che nei primi tre mesi di guerra è probabile che la Russia abbia subito un bilancio delle vittime simile a quello visto dall'Unione Sovietica durante i suoi nove anni di guerra in Afghanistan, quando Mosca perse 15.000 soldati. L'alto tasso di vittime può essere spiegato da una combinazione di scarse tattiche, copertura aerea limitata, mancanza di flessibilità e "un approccio di comando preparato a rafforzare il fallimento". Londra prevede che le vittime, che continuano ad aumentare, diventeranno più evidenti al pubblico russo e "l'insoddisfazione pubblica per la guerra e la volontà di darne voce potrebbero crescere". 

  


 

Nessun cessate il fuoco prevederà la cessione di territori 

L'Ucraina ha detto che non accetterà alcun accordo di cessate il fuoco che implichi la consegna di territori alla Russia, dopo che Mosca ha intensificato il suo attacco nella regione orientale del Donbas. "La guerra deve finire con il completo ripristino dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina", ha detto il capo di stato maggiore presidenziale ucraino, Andriy Yermak. 

Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha offerto l'appoggio di Varsavia, e ha detto che la comunità internazionale deve chiedere il ritiro completo della Russia e che sacrificare qualsiasi territorio ucraino sarebbe un "colpo enorme" per l'Occidente. "Solo l'Ucraina ha il diritto di decidere sul suo futuro", ha detto Duda.

Sabato il principale negoziatore ucraino, Mykhailo Podolyak, ha detto che “qualsiasi concessione alla Russia non è un percorso verso la pace, ma una guerra rinviata di diversi anni. L'Ucraina non commercia né la sua sovranità né i suoi territori e gli ucraini che vivono su di essi". Poche ore prima, il presidente Volodymyr Zelensky aveva suggerito che il suo governo era disposto a riprendere i colloqui con la Russia purché Mosca non avesse ucciso le truppe ucraine che difendevano le acciaierie Azovstal a Mariupol.

Di più su questi argomenti: