Incendi, bombe ed esplosioni in territorio russo, anche molto lontano dal confine, sono troppi per essere casuali. Il ruolo dei collettivi cyber nel supporto ai dissidenti contro Putin
Kharkiv. C’è una campagna di sabotaggi in Russia che non si può spiegare con degli attacchi partiti dal territorio ucraino perché i siti in cui si sono verificati sono troppo lontani dal confine. Alcuni potrebbero essere incidenti, altre sono operazioni mirate e la domanda da farsi è se esista una “resistenza russa” che si spinge molto oltre i sit-in pacifisti oppure se c’è una rete ucraina che si è formata negli ultimi otto anni e opera oltreconfine. Due giorni fa c’è stato un incendio sul monte Yamantau, duemila chilometri dalla frontiera: Yamantau è una delle tante eredità militari dell’Urss ed è famoso dai tempi della Guerra fredda perché secondo gli americani c’è una base segreta (i russi non hanno mai smentito e dicono che si tratta di “informazioni sensibili”).
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