Il presidente della commissione Affari esteri dell'Assemblea francese spiega perché il conflitto è una sveglia per gli europei, fino poco tempo fa convinti che la caduta del Muro avesse inaugurato un'era di pace: "L’Ucraina ci impone in modo doloroso di difendere quello che rappresentiamo"
La guerra in Ucraina rappresenta un avvenimento maggiore per l’Europa”, dice Jean-Louis Bourlanges intervistato dal Foglio. Il presidente della commissione Affari esteri dell’Assemblée Nationale francese sottolinea come l’Europa aveva pensato, sbagliando, che la caduta del muro di Berlino fosse sinonimo di un’accettazione dei valori fondamentali da parte dei russi ma non è stato così: “Tutto questo richiede una trasformazione del ruolo dell’Ue pensata negli anni Cinquanta come all’avanguardia della pace, in grado di trascinare l’intera umanità con il suo modello di democrazia e di diritto”, afferma Bourlanges. La crisi in Ucraina conferma un’evoluzione in cui l’Europa non è più matrice di una società universale, bensì depositaria di un tesoro (stato di diritto e democrazia) che non è condiviso universalmente e anzi viene minacciato da varie parti. L’Ucraina ci impone in modo doloroso di difendere quello che rappresentiamo, anche perché è ora minacciato.
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