Macron lancia il suo programma. Si parla molto di "nazione indipendente"

Mauro Zanon

Il presidente uscente punta molto sulla sovranità in vista della sfida per l'Eliseo, ma senza dimenticare l'europeismo. "Serve un metaverso Ue". L'innalzamento dell'età pensionabile. E poi quei 50 miliardi per la spesa militare. "La Francia uscirà dalla dipendenza di gas, petrolio e carbone"

Parigi. Indipendenza nazionale, ma senza dimenticare l’europeismo. Giovedì, ai Docks di Aubervilliers, nella Seine-Seint-Denis, il presidente-candidato francese, Emmanuel Macron, ha presentato le grandi linee del suo programma per la Francia 2022-2027. Un programma dove la parola “indipendenza” è stata citata più volte e appariva a grandi lettere anche sugli schermi situati ai lati dell’inquilino dell’Eliseo nello slogan “Pour une nation plus indépendante”. Con la pandemia di Covid-19, “tutti ci siamo resi conto delle nostre dipendenze, delle nostre vulnerabilità”, ha detto il capo dello stato francese, in particolare in materia industriale e sanitaria. La guerra in Ucraina, ha aggiunto Macron, “ce lo ha ricordato nuovamente, soprattutto sui temi dell’energia e delle materie prime”. “Dobbiamo restare una nazione aperta, ma ci sono cose che non possiamo delegare agli altri”, ha spiegato.

Nell’introduzione del suo discorso, davanti a più di trecento giornalisti, Macron ha affermato che, dinanzi al “ritorno del tragico nella storia”, il suo progetto per la Francia si basa su “tre convinzioni filosofiche”: il “ritorno della sovranità popolare”, ossia “un ritorno, in fondo, di ciò che chiamiamo politica”, in risposta a una società che “ha affidato molte decisioni a strutture indipendenti, sempre più tecniche e lontane dai nostri compatrioti”; la “fiducia nel progresso”, tecnologico, scientifico, sociale; l’“umanesimo”, che spingerà la Francia e l’Unione europea ha prendere delle “decisioni storiche”. In ambito militare, Macron ha evocato la cifra di 50 miliardi di euro nel 2025 per la Difesa, con un’attenzione particolare alle capacità del paese di affrontare “nuovi tipi di conflitto, spaziale, cyber”.

“Dobbiamo investire in tecnologie di punta e rafforzare gli investimenti per poter garantire una guerra ad alta intensità che può tornare sul nostro continente”, ha specificato il presidente francese. In materia energetica, Macron auspica che la Francia sia “la prima nazione a uscire dalla dipendenza dal petrolio, dal gas e dal carbone”. Ciò si tradurrà in maggiori investimenti nel nucleare, nell’eolico e nell’energia solare. “In materia di produzione, la Francia si impegnerà a costruire sei reattori in un primo momento e ad avviare immediatamente lo studio per costruirne altri otto. La potenza solare verrà moltiplicata per dieci e verranno costruiti cinquanta parchi eolici nel mare”, ha assicurato Macron. Rafforzare l’indipendenza agricola nazionale e sviluppare filiere “100 per cento francesi” è un’altra priorità del programma macronista.

Rivolgendosi ai suoi partner in Europa, Macron ha sottolineato invece la necessità di creare un “metaverso europeo”, “un tema centrale per permettere a tutti i nostri creatori di non dipendere da attori anglosassoni o cinesi che potrebbero aggirare le regole del diritto d’autore e dei diritti connessi”. Sul tema lavoro, Macron ha promesso la “piena occupazione” entro il 2027, continuando sulla stessa strada del quinquennio che sta per concludersi con il più basso livello di disoccupazione “degli ultimi 15 anni”, ha sottolineato. La riforma delle pensioni, alzando progressivamente l’età pensionabile a 65 anni, sarà un altro grande cantiere in caso di rielezione. “È normale, soprattutto considerando lo stato attuale dei conti pubblici e della realtà: lavoriamo di più”, ha detto Macron. Il presidente francese ha precisato, tuttavia, che verranno naturalmente prese in considerazione “le carriere lunghe, le questioni di invalidità e la realtà dei mestieri” per calcolare l’età pensionabile più adatta. Secondo l’inquilino dell’Eliseo, le misure costeranno 50 miliardi di euro all’anno alle casse dello stato. Macron punta a finanziare questo programma attraverso la crescita che, secondo lui, permetterà di ottenere 15 miliardi di euro all’anno, grazie alla riforma delle pensioni e dell’“assurance-chômage”, ossia dell’indennità di disoccupazione, ai quali è convinto di aggiungere altri 15 miliardi di risparmi sui costi di funzionamento degli enti locali. A tre settimane dal primo turno, intanto, i sondaggi danno Macron largamente in testa, attorno al 30 per cento di preferenze, davanti a Marine Le Pen, leader del Rassemblement national, stabile tra il 16 e il 17 per cento.

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