Con il sesto plenum, Xi Jinping prepara la Cina alla “nuova èra”

Priscilla Ruggiero

Sarà una sessione dal forte valore simbolico: arriva dopo i cento anni del partito, apre il ventesimo congresso e “una nuova fase ampiamente annunciata: il socialismo con caratteristiche cinesi”

Si è aperto ieri a Pechino il sesto plenum del 19esimo comitato centrale del partito comunista cinese. Quasi quattrocento alti funzionari si sono riuniti a porte chiuse nel “conclave rosso”, uno degli avvenimenti più importanti per il partito, che durerà quattro giorni e si concluderà l’11 novembre. L’evento più atteso è la “risoluzione storica” sui cento anni di storia del partito, che probabilmente consoliderà la posizione di Xi Jinping a “leader della nuova èra” –  come lo definisce al Foglio Paola Paderni, docente di Storia e istituzioni della Cina contemporanea all’Orientale di Napoli. Sarebbe la terza risoluzione in tutta la storia del partito – dopo quella di Mao Zedong nel 1945 che ha impresso la sua autorità sul partito e quella di Deng Xiaoping nel 1981, che ha riconosciuto la distruzione degli ultimi decenni di Mao difendendo il suo venerato status di fondatore della Repubblica popolare. 

 

La conferma della discussione sulla risoluzione è arrivata ieri in mattinata dall’agenzia di stato Xinhua: una risoluzione sulla storia passata, che probabilmente definirà il futuro della Cina. “Xi Jinping è senza dubbio la figura centrale che controlla l’andamento della storia”, si legge in un articolo di Xinhua. Secondo un incontro preparatorio del  mese scorso, invece, riguarderà i “principali risultati ed esperienze storiche del partito”.  

A un anno esatto dal Ventesimo congresso, il segretario generale Xi Jinping si prepara con questa plenaria al suo terzo mandato – diventando de facto leader epocale, al pari del grande timoniere Mao e del grande riformatore Deng. È probabile che la risoluzione offra un ampio resoconto della Cina moderna che aiuterà a giustificare le politiche di Xi, dando loro il peso del destino storico. Mao ha portato il paese a opporsi all’oppressione, Deng ha portato prosperità e ora il principino rosso sta spingendo la nazione in una nuova èra di forza nazionale, dice la descrizione dell’ascesa della Cina moderna contenuta nei documenti del partito ed è probabile che tutto ciò venga sancito dalla risoluzione.

 

“I plenum sono sempre importanti nella storia del partito comunista cinese, in cui in questi ultimi decenni i temi si ripetono ciclicamente”, ma questo, il sesto, assume un significato particolarmente importante, perché arrivato dopo i cento anni del partito, apre al ventesimo congresso e “fa il punto, ricostruisce una narrazione. Apre una prospettiva storica diversa e una nuova fase ampiamente annunciata: il socialismo con caratteristiche cinesi” dice la professoressa Paderni. “Il testo, ancora segreto, è stato già scritto e deciso, non negli ultimi giorni ma negli ultimi anni. Il plenum non farà altro che approvarlo”. La revisione della storia del Partito comunista cinese, dice il Quotidiano del Popolo, il suo organo di stampa ufficiale  – avrà come significato quello di “iniziare un nuovo viaggio per costruire un paese socialista moderno”, obiettivo da raggiungere entro il 2050, in vista del centenario della fondazione della Repubblica popolare cinese, e “sostenere lo sviluppo del  socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova èra”. 

 

La nuova èra che si prepara dopo quella di Deng in un certo senso si riallaccia a quella precedente, quella di Mao. Se Deng Xiaoping nella risoluzione dell’81 ha interpretato il periodo maoista con discontinuità, Xi Jinping si riaggancia a quei trent’anni di Mao e recupera politicamente un periodo rivoluzionario: “Xi Jinping viene considerato così un leader di livello paragonabile al fondatore della Repubblica popolare cinese” secondo Paderni. Se Deng ha reso la Cina ricca, Xi l’ha resa forte. E nel pieno di quest’anno politico cinese Xi interpreta molto bene la realtà di questa nuova èra, glorificando nel sesto plenum una Cina che, dice Paderni, “ha finalmente ritrovato il suo ruolo, quello che pensa di aver sempre avuto, che ha perso e ritrovato grazie al partito dopo ben cento anni”. Secondo gli analisti, la risoluzione plasmerà la politica interna e la società per decenni a venire.