Zemmour fa sul serio ed è pronto a rovinare i piani di Macron e Le Pen

Mauro Zanon

L'intellettuale sovranista si sta organizzando e secondo una fonte a lui vicina sentita dal Foglio, dopo le primarie dei Républicains (Lr), dove il favorito è Xavier Bertrand, potrebbe esserci una diaspora dell’ala destra del partito gollista verso il lido zemmouriano

"Se oggi rinunciassi a candidarmi, molte persone prenderebbero questa rinuncia come un tradimento”. Niente ormai sembra fermare Éric Zemmour, scrittore e intellettuale sovranista, firma storica del Figaro e opinionista incendiario dei talk-show francesi, pronto a lanciarsi nella corsa per l’Eliseo come candidato di Vox Populi, partito che, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, nascerà a fine novembre.A Zemmour interessa costruire qualcosa sulle ceneri dei Républicains e del Rassemblement national. Non è sulla linea di unione delle destre nel senso di unione delle strutture. È per questo motivo che ha bisogno di creare il proprio partito, per aggregare quelli che vorrebbero lavorare con lui”, ha detto all’Express un fedelissimo del polemista. Il nome della futura creatura politica zemmouriana, Vox Populi, era già circolato quest’estate in seguito a un articolo di Valeurs Actuelles, il settimanale della destra identitaria francese. Un’ulteriore conferma è arrivata dall’emittente radiofonica Europe 1 a inizio settimana, anche se bisognerà aspettare almeno fino all’11 novembre per avere certezze.

Elezioni Francia, Zemmour si prepara a lanciare la sua candidatura

Stando a quanto riportato da Europe 1, è infatti nel giorno dell’armistizio che mise fine alla Prima guerra mondiale, nel 1918, che Zemmour potrebbe sciogliere la riserva, abbandonando le vesti di scrittore e whistleblower della destra nazionalista per indossare quelle del “presidenziabile” e guastafeste della finale annunciata Macron-Le Pen. Secondo le informazioni del Foglio, Zemmour aveva pensato anche al 9 novembre per ufficializzare la sua candidatura alle presidenziali, altra data dal forte valore simbolico perché è l’anniversario della morte di Charles de Gaulle. L’11 novembre, tuttavia, sembra per ora privilegiato. “Vuole far esplodere il paesaggio della destra a prescindere da ciò che accadrà alle presidenziali”, assicura il suo entourage. Il futuro partito di Zemmour verrà presentato nel corso di un meeting pubblico a Parigi, che riunirà i rappresentanti dipartimentali e regionali dell’associazione Les Amis d’Éric Zemmour, la quale si occupa dei finanziamenti e della logistica della campagna. Accanto all’associazione, un ruolo importante nell’organigramma di Vox Populi verrà ricoperto da Génération Z, ossia dal fun club di giovani che da quest’estate gira la Francia tappezzando le città con i manifesti “Zemmour président” e irriga i social con le idee radicali del polemista.

Dopo le primarie dei Républicains potrebbe esserci una diaspora dell'ala destra verso Zemmour

Intanto, il quartier generale del quasi-candidato funziona a pieno regime. Inaugurato lunedì al 10 di rue Jean-Goujon, a due passi dell’Eliseo, nell’Ottavo arrondissement, il QG zemmouriano si estende su 400 metri quadrati ed è gestito dagli Amis d’Éric Zemmour. Tra gli amici, spicca il nome del tesoriere Nicolas Zysermann, che nel 2017 lavorava per la campagna elettorale dell’allora candidato di En Marche! Emmanuel Macron. “È da molto tempo che penso a un candidato che potrebbe difendere le nostre idee. Vedendo il vostro sostegno, potrei essere io quel candidato”, ha detto Zemmour davanti alla sua squadra durante la prima riunione a rue Jean-Goujon. “Gli attacchi contro di me e contro i miei sostenitori saranno sempre più duri. Dovremo essere forti collettivamente per arrivare fino in fondo”, ha aggiunto. Secondo una fonte vicina a Zemmour sentita dal Foglio, dopo le primarie dei Républicains (Lr), dove il favorito è Xavier Bertrand, potrebbe esserci una diaspora dell’ala destra del partito gollista verso il lido zemmouriano. A partire da Laurent Wauquiez ex presidente di Lr e alfiere dell’ala sovranista, che Zemmour vedrebbe bene come suo primo ministro.