Il primo ministro del Sudan Abdalla Hamdok (foto EPA)

C'è un tentativo di colpo di stato in Sudan

Redazione

Arrestati il primo ministro Hamdok e alcuni membri del governo di transizione. L'associazione professionale sudanese chiede alla gente di riversarsi per strada. Borrell: "Seguiamo con la massima preoccupazione gli eventi"

Abdalla Hamdok, primo ministro del Sudan, è stato arrestato da un gruppo di militari del paese. La notizia, che era stata data dall'emittente Alhadath TV, è stata confermata da Associated Press. Oltre ad Hamdok, sarebbero stati posti agli arresti anche altri componenti del governo come il ministro dell'Industria Ibrahim al Sheikh e quello dell’Informazione Hamza Baloul. Secondo la stampa internazionale sarebbe in atto un tentativo di colpo di stato (Hamdok stesso sarebbe stato arrestato dopo essersi rifiutato di leggere un comunicato in cui si riconosce il golpe, stando alle prime ricostruzioni). L'aeroporto di Khartoum è stato chiuso e la sede della televisione pubblica a Omdurman sarebbe stata presa d'assalto dai militari golpisti.

"I principali gruppi pro democrazia e il principale partito del paese stanno chiedendo alla gente in via privata di scendere per strada per contrapporsi al tentativo di golpe. Migliaia di persone hanno invaso le strade di Khartoum e della vicina Omdurman", ha scritto Samy Magdy di Ap. Tra coloro che hanno diramato un comunicato anti golpe c'è anche l'associazione professionale sudanese. Nella gran parte del paese la connessione internet risulta interrotta. 

Hamdok è stato nominato primo ministro nel 2019: economista con un'esperienza di diplomatico nelle Nazioni Unite, venne scelto come una figura tecnica per il governo di transizione nato dopo trent'anni di reggenza del dittatore Omar el Bashir. All'epoca le proteste contro il regime diedero vita alla cosiddetta primavera sudanese, animata dalla migliore società civile del paese che si ribellava agli anni di dittatura. Due anni dopo (le elezioni sarebbero state previste nel 2022) questo tentativo di colpo di stato fa ripiombare il paese nel suo passato. "Siamo molto preoccupati. Qualsiasi cambiamento con la forza al governo di transizione mette a rischio l'assistenza Usa", ha detto l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Corno d'Africa Jeffrey Feltman, che si trova proprio a Khartoum dove ieri era stato ricevuto dal premier Hamdok. "Seguiamo con con la massima preoccupazione gli eventi in corso in Sudan. L'Ue invita tutte le parti interessate e i partner regionali a rimettere in carreggiata il processo di transizione", ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Josep Borrell

 

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