Il piano di Mattarella per l'Europa

Mauro Zanon

Durante il discorso alla Sorbona il presidente della Repubblica ha detto che l'Ue non deve essere una spettatrice marginale, ma, se c'è una trasformazione, deve guidarla

E’ alla Sorbona che il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, pronunciò nel settembre 2017 il celebre “discorso per un’Europa unita, sovrana e democratica”, il suo manifesto europeista. Ed è lì, nella più antica università di Francia, che il capo dello stato italiano, Sergio Mattarella, ha preso ieri la parola per consolidare l’asse Roma-Parigi all’insegna dell’europeismo, asse che verrà suggellato nei prossimi mesi da un trattato bilaterale di cooperazione rafforzata, il Trattato del Quirinale. “Sono passati dodici anni dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. E il mondo e l’Europa sono, da allora, radicalmente mutati. Un’ulteriore evoluzione della nostra Unione appare oggi ineludibile”, ha dichiarato Mattarella, sottolineando che “Francia e Italia devono essere fra i protagonisti di questa trasformazione”. Il presidente della Repubblica italiana, a Parigi per una visita di stato di tre giorni iniziata domenica, ha affermato che “la solidarietà fra paesi e istituzioni europee ha rappresentato un punto di riferimento e di guida che ci ha consentito di tracciare insieme una via di uscita dalla crisi”. Ma “la politica del caso per caso non basta”, ha aggiunto, “occorre sapersi cimentare con i nodi che ostacolano il pieno dispiegarsi delle potenzialità dell’Europa unita”.

 

 

La crisi sanitaria è un’opportunità da non mancare. “Non possiamo fallire la sfida di trasformare la crisi in motore di un nuovo sviluppo più qualificato e più equo, che rilanci il ruolo dell’Unione europea come moltiplicatore della propria piattaforma di valori e come vettore di inclusione. Il prezzo della nostra incapacità verrebbe scontato dalle prossime generazioni”, ha messo in guardia il capo dello stato italiano. L’accrescimento di una comune e condivisa sovranità europea è l’obiettivo principale, ma per raggiungerlo “occorre lavorare”, ha evidenziato Mattarella. L’Europa non deve essere una “spettatrice marginale degli eventi”, ha aggiunto il presidente italiano, ma quel continente “capace di tracciare nuove strade”.  

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