Cocci di democrazia
Chi è Bill Barr, “l'uomo più pericoloso degli Stati Uniti”
Occhio al ministro della Giustizia di Trump che organizza la guerriglia nelle città e una sorpresa per ottobre
-
Portland è il corpo a corpo della Casa Bianca con la democrazia americana
-
Il “surge” di Trump
-
Perché il voto via posta è tanto controverso
-
Trump è molto nervoso per il voto via posta, che invece potrebbe aiutarlo
-
Le truppe di Trump a Portland
-
I medici negazionisti che piacciono a Trump
-
Ecco quel che fanno e pensano i “feds” di Trump a Portland
-
Trump è un animale ferito. Occhio
-
Il crimine di essere bianchi
-
Il logorio di Portland
-
C'è posta per Trump
Milano. C’è chi dice che il presidente dell’America, in questo momento, sia Bill Barr, il ministro della Giustizia dell’Amministrazione Trump. Uno dei sostenitori di questa tesi è Tom Nichols, autore di “The Death of Expertise” (il saggio che spiega il rapporto diretto tra incompetenza e crisi della democrazia) e oggi consulente del Lincoln Project, il Pac anti trumpiano fondato da repubblicani ed ex repubblicani. Nichols dice che quel che sta accadendo a Portland e in altre città, con le forze federali mandate a ristabilire l’ordine per volere del governo cui rispondono in modo esclusivo, mostra che Barr “è come un super ministro dell’Interno”, si arroga il potere di gestire le relazioni con gli stati perché “sa che Donald Trump è incapacitato dal punto di vista funzionale”. Secondo Nichols, l’America è di fronte “al collasso totale dell’ordine costituzionale nel potere esecutivo” e i tribunali, i procuratori e le autorità statali, “non i manifestanti nudi, devono fermare” Barr, oggi “l’uomo più pericoloso degli Stati Uniti”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Paola Peduzzi
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi