Quel razzista di San Michele

Una petizione per togliere dalla medaglia dell'Ordine britannico l'immagine del santo che mette un piede sul collo di Satana perché ricorderebbe George Floyd

Le petizioni su change.org lasciano il tempo che trovano. Ma a volte sono emblematiche, più che di veri allarmi sociali, degli sciocchi "problemi del primo mondo". Capricci da "click activist" - il presunto attivista da tastiera che si limita a condividere qualche link sui social network per sentirsi civilmente impegnato e partecipe - come quelli che ricordava su Pagina99 il giornalista Paolo Bottazzini, in un articolo di ormai quattro anni fa, che si chiedeva a cosa servisse davvero la piattaforma californiana: "Esigere che il lottatore di wrestling Roman Reigns cambi la sua armatura perché offende le regole e la dignità dello sport (!) da lui praticato; cambiare il nome della festa del Columbus Day nelle università Usa, perché discrimina gli indigeni; chiudere il museo torinese dedicato a Cesare Lombroso perché razzista e contro i meridionali".

  

Ora a questa imprescindibile lista di storture da aggiustare con un tocco del mouse, e sulla scia dell'emozione provocata dall'uccisione di George Floyd, si aggiunge la richiesta di ridisegnare una delle più alte onorificenze della Gran Bretagna. L'Ordine di San Michele e San Giorgio è tradizionalmente assegnato ad ambasciatori e diplomatici e alti funzionari del ministero degli Esteri che hanno prestato servizio all'estero. Lo scandalo starebbe nell'immagine che illustra la medaglia, consegnata personalmente dalla Regina: ritrae San Michele che calpesta Satana, ma gli attivisti sostengono che ricordi l'uccisione di Floyd perché raffigura un angelo bianco in piedi sul collo del diavolo, rappresentato con un torso umano (dalla pelle scura) e con coda e ali di drago. Non solo Satana ricorda un uomo nero, ma è anche in catene. Un'immagine che in realtà non ha a che fare con il concetto di schiavitù ma con l'iconografia cristiana, tanto che si ritrova in dipinti e preghiere.

  

  

La petizione, indetta da Tracy Reeve, ha già raccolto quasi quattromila firme: "Noi sottoscritti - si legge sulla pagina web - chiediamo che questa medaglia venga completamente ridisegnata in un modo più appropriato e che vengano fornite scuse ufficiali per le offese che ha provocato".