Truppe delle Nazioni Unite a Haiti (foto LaPresse)

Haiti, isola dei bimbi perduti. I figli dei caschi blu

Giulio Meotti

Rapporto choc: “Abusate a undici anni per un pasto”

Roma. Le forze di pace delle Nazioni Unite hanno centinaia di figli ad Haiti, dove li hanno abbandonati alle madri. E’ quanto emerge da uno studio accademico rivelato oggi dal Times. Ragazzine minorenni che facevano sesso in cambio di cibo o “per qualche moneta”, mentre lottavano per sopravvivere in seguito a sconvolgimenti politici e a disastri naturali, come il devastante terremoto che ha distrutto l’isola caraibica. 

 

 

“Ragazze di appena undici anni vittime di abusi sessuali e messe incinte dalle forze di pace”. Un fenomeno così diffuso che la popolazione locale ha chiamato questi bambini “Petit Minustah”, dall’acronimo della missione delle Nazioni Unite nel paese. Sabine Lee, dell’Università di Birmingham, ha guidato il team che ha registrato più di 2.500 interviste, contando almeno 265 casi. Lee ha detto che è impossibile essere precisi su quanti bambini siano figli delle forze di pace, ma “la maggior parte dei ricercatori è d’accordo sul fatto che ‘centinaia’ sia una stima credibile”. E’ l’ultimo scandalo della missione Onu ad Haiti, dove il personale nepalese è stato ritenuto responsabile di un’epidemia di colera che ha causato diecimila vittime. La ricerca parla di “modello comune in cui le donne hanno ricevuto piccole somme di denaro in cambio di sesso”. In altri casi “le donne e le ragazze hanno ricevuto cibo in cambio di sesso con membri di Minustah”. Il rapporto cita un uomo a Port Salut: “Hanno fatto sesso con le ragazze non per soldi, ma per mangiare, per un pasto”. Una donna di Cité Soleil: “Ti lasciano cadere qualche moneta fra le mani, dopo aver dormito con te”. Le truppe di Cile, Argentina, Canada e Francia sono responsabili degli abusi. Dieci donne haitiane stanno intraprendendo un’azione legale contro l’Onu per stabilire la paternità e fare richieste di mantenimento dei figli.

 

Offrivano ai bambini haitiani biscotti e altri snack. A volte gli davano qualche dollaro. Ma il prezzo era alto: sesso in cambio di cibo. Due anni fa, l’Associated Press aveva già parlato con alcune di loro. “Non avevo nemmeno il seno”, ha detto una ragazza, nota come “V01 - Vittima n. 1”. Ha raccontato di aver fatto sesso con quasi cinquanta componenti delle forze di pace, tra cui un “comandante” che le diede 75 centesimi. Alcuni abusi si consumarono nell’ex resort che, durante il suo periodo di massimo splendore negli anni Ottanta, ospitò celebrità come Mick Jagger e Jackie Onassis in piscina o al tempio voodoo. Quando arrivarono i caschi blu, il resort era già un complesso di edifici in rovina. Fu lì che “V01” incontrò le forze di pace, che le avrebbero anche insegnato un po’ di cingalese in modo che potesse capire le richieste sessuali. Un ragazzo, “V09”, aveva 15 anni quando iniziarono i suoi incontri. Nel corso di tre anni avrebbe fatto sesso con più di cento operatori di pace per una media di quattro al giorno, secondo gli investigatori. Janila Jean era vergine quando un peacekeeper brasiliano l’ha attirata in un complesso delle Nazioni Unite con pane e burro di arachidi.

 

I colpevoli non indossavano la tonaca da sacerdote, ma il casco blu delle forze di pace. Accusandoli, non si attaccava il Vaticano, ma il tribunale del bene. E non sta bene parlar male dell’Onu. Non si fa. Non c’è altra spiegazione per tanta omertà e doppio standard sui media.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.