La divisa elettorale

In Polonia la polizia contro un deputato in tenuta militare in uno spot per le europee

Redazione

Chi lavora nell’ombra, nelle retrovie di un partito, a volte scalpita per emergere, a volte invece si gode l’anonimato. Marek Opiola, deputato polacco del PiS, il partito ultraconservatore che governa la nazione, deve appartenere alla prima categoria e dopo una carriera di dieci anni dentro a Diritto e giustizia rischia di terminare la sua carriera politica per una storia che ha un sapore un po’ italiano. Opiola è capo della commissione parlamentare sui Servizi speciali, dipende dal ministero dell’Interno e dopo anni di carriera silenziosa si è messo in un pasticcio di divise e campagne elettorali ed è uscito dall’anonimato per un’idea che deve essergli sembrata originale: ha preso in prestito un velivolo della polizia per uno spot elettorale.

 

Nel video si vede l’elicottero, un Black Hawk, che atterra in un aeroporto militare, il deputato scende con giubbotto antiproiettile ed elmetto (e occhiali da sole). Avrebbe dovuto fare uno spot sulla sicurezza, e invece ha realizzato un video da campagna elettorale in cui sotto alle immagini di lui che dà la mano ai militari che attendevano il suo arrivo in aeroporto, si sente la sua voce che dice, dopo aver elencato tutti i suoi meriti: “Per questo, il 26 maggio votate il PiS”. Chissà cosa deve essergli passato per la testa, chissà dove deve aver trovato ispirazione, ma il capo della polizia gli ha subito inviato una lettera per comunicargli che non solo quelle immagini lo avevano scioccato, ma che si sentiva anche tradito, “perché la polizia non si usa per fini politici”.

 

Il capo della polizia ha chiesto di rimuovere il video e i partiti di opposizione hanno chiesto di rimuovere Opiola. Il ministro dell’Interno polacco, Joachim Brudzinski, ha detto che nella prossima seduta parlamentare sarà discussa la rimozione di Marek Opiola, che da questa storia deve aver tratto due morali: quando si è nell’ombra è meglio rimanerci e la divisa meglio lasciarla a chi la indossa di mestiere.

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