Militari dell'esercito tedesco durante un'esercitazione (foto LaPresse)

La Germania vuole arruolare gli stranieri nelle sue forze armate

Luca Gambardella

Manca manodopera specializzata e si pensa di chiamare in causa in cittadini non tedeschi. Sarà l'embrione di un esercito europeo o di uno fatto da mercenari?

Il mese scorso il presidente francese Emmanuel Macron aveva detto nel corso di una intervista radiofonica rilasciata all’emittente Europe1 di voler rilanciare un sogno vecchio di oltre 60 anni: quello di creare un “vero, reale esercito europeo”. Ora, sebbene a uno stadio embrionale, nella vicina Germania sembra si stiano cominciando a creare i presupposti per qualcosa di simile.

 

Dopo avere approvato una legge dibattuta per quasi 30 anni che facilita nel settore privato l’assunzione di manodopera qualificata proveniente da paesi extra europei, il governo tedesco pensa di abbattere un nuovo tabù: arruolare nelle sue forze armate personale proveniente da altri paesi europei. Le difficoltà dei tedeschi nel trovare manodopera specializzata in patria preoccupano molto il Bundeswehr, le forze armate della Repubblica federale tedesca. Secondo Eberhard Zorn, ispettore generale dell'esercito, la Germania “deve guardare in tutte le direzioni per trovare figure adatte”. Una necessità che è diventata via via più impellente da quando nel 2011 si è messo fine alla leva obbligatoria e che andrà affrontata, visti gli obiettivi di aumento del personale militare che si è posto lo stesso governo tedesco, che punta ad aumentare i suoi effettivi di 21 mila unità entro i prossimi sette anni.

 

Nel documento strategico del 2016, il ministero della Difesa tedesco lamentava la mancanza di medici, specialisti IT e cybersecurity. Così il governo si è messo in contatto con le cancellerie degli altri paesi europei per capire la loro disponibilità a cedere manodopera alle forze armate tedesche. Ma la reazione generale è stata piuttosto fredda e i paesi dell’est, in particolare la Bulgaria, la Repubblica ceca e la Polonia, avrebbero già chiuso la porta a Berlino, non convinti dall’idea di cedere lavoratori specializzati all’esercito di un paese straniero.

 

L’idea del Bundeswehr sarebbe di arruolare i cittadini europei che già vivono in Germania in modo continuativo e che conoscono il tedesco. Si tratta di un bacino di circa 530 mila persone, con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, da cui potere attingere. Ma per farlo il governo dovrà modificare una norma considerata fino a oggi intoccabile. Si tratta dell’articolo 37 del Soldatengesetz, la legge federale tedesca che disciplina la gestione del personale militare e che stabilisce i requisiti fondamentali per arruolarsi: essere cittadini tedeschi e giurare fedeltà all’ordine costituzionale democratico della Germania. Un sistema di reclutamento abbastanza simile è già in vigore in Belgio e in Danimarca. Ma secondo i più critici, la proposta rischia di favorire l’ingresso di mercenari nelle forze armate, a scapito dei veri cittadini tedeschi.

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  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.