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Trump vs Huawei

L’Amministrazione americana ha detto agli alleati (anche all’Italia) di non fare scherzi sul 5G, scrive il Wsj

Roma. Il Wall Street Journal ha pubblicato ieri un’inchiesta-scoop in cui rivela che l’Amministrazione americana sta usando mezzi straordinari per impedire che Huawei, l’azienda di telecomunicazioni cinesi, con Zte in seconda battuta, costruisca infrastrutture strategiche in paesi alleati come la Germania, l’Italia e il Giappone. Le infrastrutture sono quelle del 5G, la tecnologia di connessione di nuova generazione, e i mezzi straordinari sono di due tipi. Da un lato, alti membri del governo americano hanno parlato con esponenti dei governi alleati e con i dirigenti delle società di telco per metterli in guardia dal pericolo di consentire che il 5G sia in mano a un’azienda che proviene da un paese non alleato, e la cui postura nei confronti dell’occidente è sempre più ostile. Le complessità della rete 5G, hanno detto gli americani, aumentano le possibilità che chi costruisce le infrastrutture possa renderle vulnerabili a proprio vantaggio. Dall’altro lato, consapevole che uno dei maggiori punti di forza di Huawei è la convenienza dei prezzi, Washington sta valutando sussidi e finanziamenti per aiutare l’acquisto di componenti di provenienza non cinese. In Italia, dice il Wsj, gli americani avrebbero parlato con i dirigenti di una delle maggiori aziende del settore, i quali però hanno ribadito la volontà di usare Huawei. Situazione parallela in politica: mentre Germania, Regno Unito e altri paesi europei stanno rivalutando la loro dipendenza da tecnologia cinese, il governo italiano, sensibile al lobbying cinese, sembra non voler prendere posizioni risolute.

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