Jean-Luc Mélenchon (foto LaPresse)

In Francia apre la scuola di formazione per i giacobini 2.0

Mauro Zanon

Jean-Luc Mélenchon apre l'École de formation insoumise, l'istituto gratuito, aperto a tutti e a servizio della “rivoluzione civile”

Parigi. Dopo aver creato la sua web-tv, la France Insoumise (Fi) di Jean-Luc Mélenchon ha inaugurato sabato scorso la sua scuola di formazione politica a servizio della “rivoluzione civile”. L’École de formation insoumise (Efi) è aperta a tutti, anche a coloro che non sono in possesso della tessera del partito, è gratuita e ha come obiettivo quello di rafforzare le conoscenze della base militante.

 

“Non si tratta di fornire delle formule già pronte, ma di alimentare e fortificare il militantisimo”, spiega Manon Le Bretton, ex candidata alle elezioni legislative per la Fi e corresponsabile della scuola di Mélenchon assieme al politologo Thomas Guénolé. Gli indomiti mélenchonisti, o aspiranti tali, potranno seguire dei corsi di filosofia, di economia, di politica, e imparare, tramite una serie di tutorial messi a disposizione su internet, a parlare in pubblico.

 

“L’idea è quella di fornire delle formazioni che permettano di appropriarsi nel migliore dei modi dell’Avenir en commun (il programma politico del partito, ndr) e approfondire la propria formazione politica”, dice Guénolé. La scuola destinata a formare il giacobino 2.0. è strutturata attorno a un corso magistrale che si terrà ogni mese nella sede del partito, a rue de Dunquerque, tra il Nono e il Decimo arrondissement di Parigi. Il corso, per chi non potrà spostarsi, verrà diffuso anche in streaming e sarà seguito da una sessione di domande volte a delucidare i dubbi degli affiliati mélenchonisti.

 

Sabato scorso, a introdurre la “filosofia indomita” è stato Benoît Schneckenburger, professore di filosofia ma anche guardia del corpo di Mélenchon durante le ultime campagne elettorali. Come lui, saranno altri “profili militanti” a tenere i prossimi corsi magistrali: il prossimo 10 marzo sarà il turno del nucleare, il 21 aprile della povertà, in maggio si parlerà di frode fiscale e in seguito arriveranno i grandi temi generali come l’economia, la sanità e la riforma costituzionale per una Sesta Repubblica, il sogno di Jlm. “I militanti devono imparare a essere dei divulgatori dei saperi condivisi”, dicono i responsabili della scuola. I tutorial online saranno dedicati a “come indire uno sciopero”, come “animare un gruppo d’azione” o come “militare sui social network”. “Ciò permetterà ai militanti di migliorare le loro capacità di argomentare e di convincere”, spiega Manon Le Bretton, insegnante di lettere oltre che militante.

 

L’idea di creare questa scuola di partito 2.0. viene dai militanti stessi, che durante il terzo convegno della France insoumise, tenutosi lo scorso novembre, hanno invocato la necessità di rafforzare le conoscenze politiche della base. Il partito, attualmente, conta 4.500 comitati locali, chiamati “gruppi d’azione” nel gergo mélenchonista, e più di 550.000 firme sulla piattaforma Lfi. E se è vero che molti simpatizzanti hanno alle spalle un passato da militanti del Pcf, del Ps o di altri partiti della sinistra radicale, è vero anche che ci sono molti neofiti. Per questo, con la sua scuola indomita, Mélenchon vuole creare una nuova generazione di militanti presenti sul campo, ritornare ai fondamentali, alla scuola di partito, alla base della politica, ma utilizzando gli strumenti della post-modernità. Una scuola per indottrinare? “Non parlate di indottrinamento”, si difendono i responsabili, rivendicandosi discendenti dell’“umanesimo rinascimentale”, delle “università popolari della fine del Ventesimo secolo” e delle formazioni organizzate dai sindacati tra la prima e la seconda guerram mondiale. “Avremo un approccio dialettico, con un’analisi comparativa dei programmi dei nostri avversari”, dice Le Bretton, prima di aggiungere: “Indottrinamento significa imporre la formazione a tutti. Noi vogliamo educare allo spirito critico”. Come Mélenchon, anche La République en marche (Rem) del capo dello stato, Emmanuel Macron, desidera preparare i suoi futuri candidati. Christophe Castaner, presidente della Rem ha annunciato la scorsa settimana l’apertura di un “istituto di formazione” in vista delle elezioni comunali del 2020. Dei Mooc, corsi online aperti a tutti, sono già disponibili, gratuitamente, sul sito ufficiale del partito.

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