Germania, sciopero indetto dal più grande sindacato del paese IG-Metall a Mannheim. LaPresse/AFP

Niente sciopero ai dipendenti pubblici

Redazione

In Germania funziona così, e nemmeno i sindacati si lamentano, anzi

I privilegi devono essere ben commisurati ai doveri. E’ una regola d’oro che vale per tutti, e vi diamo una notizia che sembrerà sconvolgente a orecchie italiche: vale perfino per i dipendenti pubblici. Almeno in Germania, dove il ministro dell’Interno Thomas De Maiziere è andato in queste ore in affondo sulla Corte costituzionale. A questa si sono rivolte tre sigle sindacali di insegnanti, denunciati per aver scioperato alcune settimane fa. In Germania i dipendenti pubblici non hanno il diritto di astenersi dal lavoro e gli insegnanti sono inclusi nel novero degli oltre 1,8 milioni di Beamten – funzionari – tedeschi. Di questi, inclusi i 186 mila militari attivi, 340 mila lavorano per lo stato federale, 1,2 milioni per i Länder, e altri 210 mila per i Comuni e i servizi sociali.

  

In un paese di antica tradizione socialdemocratica come la Germania, il divieto di astensione dal lavoro per gli statali potrebbe sembrare un’incongruenza. Colpisce invece come le parole del ministro, secondo cui il divieto di sciopero è “essenziale” al funzionamento dello stato, siano state supportate da una lunga serie di sigle sindacali, a cominciare dalla Federazione dei pubblici funzionari (Dbb) con i suoi 1,3 milioni di iscritti per arrivare alla Deutsche Philologenverband (DPhV) che ne conta 90 mila. Perché dei sindacati si oppongono al diritto di sciopero per i loro iscritti? Perché lo stato tedesco coccola i suoi dipendenti con salari molto buoni e una serie di benefici che hanno quasi lo status di privilegio: pensioni migliori, accesso prioritario alle cure mediche e buone assicurazioni. Eppure di privilegio non si tratta: in cambio del buon trattamento, i Beamten rinunciano al diritto di sciopero e, apriti cielo, si lasciano trasferire da un ufficio (ossia da un Land) a un altro senza discutere. Condizioni impensabili nell’Italia del particulare. La mobilità dei dipendenti pubblici tedeschi è altissima. Con l’emergenza-profughi del 2015-2016, migliaia di funzionari si sono lasciati trasferire da tutto il paese verso la Baviera trasformatasi nel primo approdo per centinaia di migliaia di rifugiati mediorientali. E’ un classico do ut des, che in cambio di fedeltà ed efficienza priva il dipendente pubblico di alcuni diritti, concedendo privilegi invidiati da molti. La botte piena e la moglie ubriaca, ha ricordato De Maiziere, non possono andare insieme.

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