Salvataggio migranti al largo delle coste della Libia (foto LaPresse)

Aumentano i migranti morti in mare: +23% rispetto al 2015, +52% rispetto al 2014

Redazione
Nuovo report dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni: "Il Mediterraneo continua a superare di gran lunga le altre regioni in termini di numero di persone morte o scomparse durante il viaggio".

La chiusura della rotta balcanica ha aumentato il flusso dei migranti che attraversano in Mediterraneo per sbarcare in Europa. Un nuovo report dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) evidenzia come solo nei primi sei mesi del 2016 i migranti arrivati via mare ammontino a 269.244 persone. Di questi, più di 3.700 hanno perso la vita o sono scomparsi durante il tragitto verso l’Europa. Il dato mostra un aumento dei decessi del 23 per cento rispetto al 2015 e addirittura del 52 per cento se paragonato al 2014.

 



 

Il report “Viaggi pericolosi” è stato realizzato dal Global Migration Data Analysis Centre (Gmdac) di Berlino e permette di dare uno sguardo approfondito alle cifre globali disponibili per le morti e le sparizioni dei migranti. Un trend in crescita in particolare nella regione del Mediterraneo. L'aumento può essere in parte attribuito al miglioramento della raccolta dei dati. Tuttavia, si parla anche di un aumento del livello di rischio associato al tentativo di migrare in modo irregolare attraverso i confini internazionali nel 2016.

 

"A livello mondiale, il Mediterraneo continua a superare di gran lunga le altre regioni in termini di numero di persone morte o scomparse durante il viaggio", ha detto Frank Laczko, direttore del Gmdac. Dei decessi registrati da gennaio a giugno 2016, il 78 per cento (2.901) sono avvenuti nel Mediterraneo. Ciò a fronte di 60 per cento durante lo stesso periodo nel 2015". Due gli indiziati principali: la durata dei viaggi in mare e le strategie sempre più pericolose degli scafisti.