Il campo profughi a Calais (foto LaPresse)

Londra costruisce un muro a Calais per fermare i profughi

Redazione

Un chilometro di calcestruzzo, 4 metri d’altezza, 1,9 milioni di sterline. Il ministro britannico per l’immigrazione Goodwill spera che si risolveranno i problemi di sicurezza ma rimangono molte criticità.

Il nuovo ministro per l'Immigrazione del Regno Unito, Robert Goodwill, ha confermato l’inizio dei lavori per innalzare un muro alto quattro metri a Calais. I tentativi di fermare il flusso di migranti che provano ad attraversare la Manica nascondendosi sui camion diretti al porto hanno dimostrato una scarsa efficacia. “Abbiamo alzato barriere ma i profughi continuano a passare”, ha spiegato il ministro Goodwill alla commissione Affari interni del Parlamento britannico. “Ora faremo un muro più alto”. La nuova recinzione, costruita con la collaborazione dei francesi, sarà parte di un pacchetto di misure da 17 milioni di sterline per mettere in sicurezza il porto e avrà un costo di 1,9 milioni di sterline.

 


La mappa di Calais. Evidenziato in giallo il tratto di strada "Le Rocade" dove sorgerà il nuovo muro e in rosso il campo profughi noto come "Jungle".


 

Lungo un chilometro, il muro si estenderà su entrambi i lati della principale strada di accesso al porto, la Rocade, per proteggere gli autocarri e gli altri veicoli dai migranti che nei mesi scorsi hanno usato pietre, carrelli della spesa e anche tronchi d'albero per cercare di fermarne la corsa prima di salire a bordo. I lavori dovrebbero cominciare in questo mese per poi essere completati entro la fine dell’anno. Il muro sarà realizzato in calcestruzzo liscio nel tentativo di rendere più difficile la scalata, con piante e fiori da un lato per ridurne l'impatto visivo sul territorio.

 


Migranti assalgono un camion sulla strada per il porto di Calais durante l'evacuazione del campo profughi nel febbraio 2016 (foto LaPresse)


 

Ma il piano ha già attirato le critiche dei residenti che già lo hanno ribattezzato "il grande muro di Calais". François Guennoc, membro di "Auberge des Migrants", un gruppo umanitario francese che lavora nel paese, ha dichiarato al Guardian: "Questo muro è l'ultima delle migliaia di chilometri di recinzioni già costruite. L’unico risultato che otterrà sarà che i migranti dovranno andare più lontano per oltrepassarlo: uno spreco di denaro pubblico. Inoltre questo farà aumentare i rischi della traversata e spingerà verso l’alto i prezzi richiesti dagli scafisti".

 


Calais, rifugiati nel campo chiamato "la giungla" (foto LaPresse)


 

La "Road Haulage Association", associazione del trasporto su gomma, condivide l'analisi: “I soldi del muro sarebbero stati molto meglio spesi aumentando la sicurezza lungo le strade di accesso a Calais". Goodwill ha respinto le critiche e ha sostenuto che il nuovo muro fa parte di un pacchetto di misure, adottate in stretta coordinazione con la Francia, per intensificare la sicurezza nei porti della Manica. "C'è ancora molto da fare. Abbiamo inoltre investito per la creazione di uno spazio per 200 camion a Calais in modo che abbiano un posto sicuro dove aspettare l’imbarco".


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