Rezaul Karim Siddique aveva 58 anni

Un altro libero pensatore ammazzato in Bangladesh dagli estremisti islamici

Giulia Pompili
Rezaul Karim Siddique insegnava Inglese all'università di Rajshahi. Lo Stato islamico ha rivendicato l'omicidio ma il governo nega

"Era un uomo pacifico, non aveva nemici", dicono di lui colleghi e amici, intervistati dalla stampa locale. Rezaul Karim Siddique, 58 anni, sabato scorso stava andando all'università pubblica di Rajshahi, una città nel nord-ovest del Bangladesh, al confine con l'India. Lì insegnava Inglese. Alle sette e mezzo del mattino, mentre aspettava l'autobus, è stato aggredito alle spalle da due o tre uomini con armi da taglio, probabilmente dei machete. E' stato colpito per tre volte alla gola e lasciato a terra, ucciso. Secondo le autorità, la modalità dell'aggressione è simile a quelle portate avanti negli ultimi mesi dagli estremisti islamici in Bangladesh. Lo Stato islamico ha rivendicato l'omicidio, parlando di Siddique come di un "ateo". Il governo di Dacca ha smentito la presenza del gruppo terroristico in Bangladesh. La figlia del professore Siddique, Rizwana Hasin, intervistata oggi dalla Bbc, ha detto che il padre era tutt'altro che ateo, "credeva in Dio, e ancora non capiamo le ragioni di questo omicidio".

 

Siddique era molto attivo all'università, ed era coinvolto in varie attività culturali. Avrebbe voluto fondare una scuola di musica a Bagmara, roccaforte del gruppo estremista di Jamaat-ul-Mujahideen, gruppo coinvolto nell'attacco al sacerdote cattolico italiano del novembre scorso. Dopo l'omicidio di Siddique, gli studenti dell'Alleanza progressista dell'università hanno formato un corteo per protestare contro l'omicidio. Ieri la polizia ha fermato uno studente dell'università, legato a un gruppo di estremisti islamici, perché apparentemente coinvolto nell'omicidio.

 

"Quello di Siddique è l'ennesimo giorno triste per la democrazia, la libertà e il libero pensiero in Bangladesh", ha scritto in un commento Siegfried O. Wolf, fellow del South Asia Institute (SAI) dell'Università di Heidelberg. All'inizio del mese Nazimuddin Samad, uno studente di Legge di 28 anni, era stato ucciso a Dacca da quattro persone per aver espresso posizioni contro l'estremismo islamico su Facebook.  L'università di Rajshahi non è nuova a questo tipo di episodi. Il 15 novembre del 2014 un professore di Sociologia, Shafiul Islam, di 48 anni, è stato ammazzato mentre tornava a casa.

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.