Un comizio di Narendra Modi (foto LaPresse)

La paralisi di Modi

Redazione
Il premier indiano Narendra Modi è abituato ad accoglienze regali durante i viaggi di stato. L’India è considerata da tutti la terra del prossimo miracolo economico, e l’unico paese asiatico in grado di controbilanciare a livello strategico lo strapotere cinese.

Il premier indiano Narendra Modi è abituato ad accoglienze regali durante i viaggi di stato. L’India è considerata da tutti la terra del prossimo miracolo economico, e l’unico paese asiatico in grado di controbilanciare a livello strategico lo strapotere cinese. Per questo non c’è capo di stato che non cerchi di adulare il premier indiano, che ha vinto in maniera schiacciante le elezioni del 2014 e ha fama di riformatore. Questa settimana la visita di Modi nel Regno Unito, dove venerdì arringherà una folla di immigrati indiani nel Wembley Stadium di Londra, non sarà da meno, ma per la prima volta Modi, che all’estero come in patria promette che il decollo dell’economia indiana è ormai iniziato, rischia di scontare uno stato di debolezza inedito. Per Narendra Modi il 2015 è stato un anno terribile, iniziato a febbraio con la sconfitta alle elezioni locali per Nuova Delhi e passato via via per una serie di difficoltà e rallentamenti ai suoi piani riformatori, fino a domenica, quando il Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito del premier, ha perso in maniera umiliante le elezioni locali nello stato del Bihar, nel nord-est del paese, in cui Modi aveva speso una parte considerevole del suo capitale politico, fino a trasformarle in un referendum sulla sua leadership (nel Bihar vivono 100 milioni di persone, e anche se locali le elezioni comportano una mobilitazione immensa).

 

Il Bjp ha una maggioranza enorme nella Camera bassa del Parlamento nazionale, il Lok Sabha, ma è in minoranza nel Rajya Sabha, la Camera alta, e finora Modi non è riuscito a ottenere consenso tra i partiti dell’opposizione per il suo programma di riforme. La sconfitta nel Bihar è la dimostrazione per i suoi nemici che la tattica di costringere il governo alla paralisi paga a livello elettorale, e questo significa che alla sessione invernale dei lavori parlamentari la dozzina abbondante di riforme economiche in attesa di approvazione continuerà a rimanere arenata.
Il successo di Modi finora è dipeso dall’essere stato in grado di raccontare alla gente e agli investitori stranieri una convincente “India story” di successi e opportunità. Il mantenimento di questa “India story” è essenziale per risollevare l’economia indiana, ma Modi non ha ancora capito come passare ai fatti.

Di più su questi argomenti: