La ministra francese dell'Ambiente, Ségolène Royal (foto LaPresse)

Il pollice verde di Ségolène, à la guerre contro Nutella e Monsanto

Mauro Zanon
La ministra francese dell'Ambiente, pur di tornare sotto i riflettori, se la prende con l'olio di palma e i diserbanti. Ma non guarda i numeri e le statistiche.

Parigi. Sarà che non vuole farsi trovare impreparata alla colata di retorica che scorrerà a Parigi a dicembre in occasione della conferenza internazionale sul clima (Cop21), o sarà forse che era in astinenza da riflettori mediatici, ma una Ségolène Royal così scatenata e presente su tutti i fronti contro le brutte sporche e cattive multinazionali che trattano male l´ambiente non l'avevamo mai vista. La ministra ha rivolto un appello al boicottaggio della Nutella che secondo la ministra dell'Ambiente francese contribuirebbe alla “deforestazione massiccia che come conseguenza ha anche il riscaldamento globale” per via dell'olio di palma dalla quale è composta. Ma questa è soltanto l'ultima delle sue insensate battaglie contro fantomatici nemici che al suo paese e ai suoi concittadini danno invece tante soddisfazioni (i francesi sono i primi consumatori di Nutella al mondo).

 

Giustamente, in quanto prodotto italiano, nei giornali nostrani abbiamo dedicato maggiore attenzione al celebre crema di nocciole della Ferrero, ma Madame Royal si era già scatenata domenica e mercoledì anche contro la multinazionale americana Monsanto, colpevole di produrre il diserbante Roundup, che contiene il glifosate, erbicida etichettato da un recente rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/) come “probabilmente cancerogeno” per gli esseri umani. Intervistata da France 3, la ministra dell'Ambiente ha annunciato il divieto a partire dal 1° gennaio 2016 alla vendita libera del prodotto simbolo della Monsanto – ha costituito la voce principale del fatturato di 5,1 miliardi di dollari della multinazionale americana nel 2014 – andando contro il suo collega, il ministro dell'Agricoltura Stéphane Le Foll, che si è invece detto contrario a un suo ritiro dal commercio. Roundup è il diserbante più venduto in Francia – i francesi ne consumano ogni anno 2,000 tonnellate per i loro giardini, gli agricoltori e i professionisti del settore più del quadruplo (8,500, secondo le cifre appena pubblicate dal Parisien). Un pretesto perfetto, dunque, per tornare alla ribalta nei panni dell´étoile dell'ambientalismo, un “coup de com'” per alzare il ditino e far vedere che si è vivi. “È solo così che un politico può esistere”, ha commentato all'Express Emmanuele Rivière, responsabile del dipartimento politico dell'istituto sondaggistico Tns Sofres.

 

[**Video_box_2**]Se si dà un'occhiata nel dettaglio alla classificazione dell´Oms per cancerogenità ci si accorge di quanto sia ridicola e puramente ideologica la crociata della Royal. Nella categoria 1 ci sono le sostanze considerate “Carcinogenic to humans”, cioè quelle contenute nell'alcol, nel carbone e nei carburanti. Il glifosate è invece inserito nella categoria 2A, “Probably carcinogenic to humans”, cioè probabilmente cancerogeni per gli esseri umani, assieme alla combustione domestica della legna (quindi i camini, la cui interdizione a Parigi l'anno scorso, decisa dalla prefettura e poi annullata, era stata giudicata “ridicola” dalla stessa Royal, tanto per rendere l'idea del livello di confusione della ministra). Un gradino più sotto, nella categoria 2B, “Possibly carcinogenic to humans”, figurano i cellulari, il caffé e, udite udite, l´aloe vera. “Siamo completamenti sconcertati da questa campagna di comunicazione condotta da Ségolène Royal”, ha dichiarato all'Afp Yann Fichet, direttore degli affari istituzionali di Monsanto France.

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