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Editoriali

La sinistra l'attacca, ma Meloni riduce disuguaglianza e rischio di povertà

Redazione

Secondo i dati Istat le accuse dell'opposizione non hanno fondamento, ma anzi i numeri dimostrano l'efficacia di alcune scelte del governo

Da quando Giorgia Meloni è a Palazzo Chigi e Giancarlo Giorgetti in Via XX Settembre, l’opposizione accusa il governo di aver aggravato le “disuguaglianze sociali” e di aver colpito i lavoratori aumentando la “precarietà”. Da tempo, su queste colonne sosteniamo il contrario: Meloni e Giorgetti, attraverso misure come la decontribuzione per i salari più bassi, hanno fatto una politica molto più progressista rispetto ai governi di sinistra che, con il Superbonus, hanno rifatto le case ai ricchi con i soldi dei poveri. La conferma di questo che, apparentemente, è un paradosso arriva dai dati dell’Istat. Sul mercato del lavoro sappiamo già: l’Italia registra il record di occupati da quando esistono le serie storiche e il miglioramento è dovuto quasi integralmente all’aumento di posti di lavoro a tempo indeterminato.

Ma recentemente l’Istat ha pubblicato dei dati interessanti anche sulla redistribuzione del reddito in Italia. Ebbene, come già accaduto nel 2022, anche nel 2023 l’insieme delle politiche per le famiglie ha migliorato la situazione: la disuguaglianza dei redditi, misurata attraverso l’indice di Gini, si è ridotta dal 31,9 al 31,7 per cento; mentre è più marcato l’effetto sul rischio di povertà, che si è ridotto di oltre un punto percentuale, dal 20 al 18,8 per cento.

L’Istat considera le principali modifiche: il rafforzamento dell’Assegno unico per i figli a carico, il potenziamento della decontribuzione per i lavoratori dipendenti (fino a 7 punti), e anche la riforma del Reddito di cittadinanza. Ebbene, l’impatto complessivo delle misure è positivo, sia sulla riduzione della disuguaglianza sia del rischio di povertà (un effetto leggermente più incisivo ce l’ha avuto la maggiorazione dell’Assegno unico), ma il dato interessante è che il taglio del Rdc non ha avuto l’effetto devastante ipotizzato dall’opposizione: a fronte di un leggero aumento della disuguaglianza, più che compensato dall’effetto contrario dell’aumento della decontribuzione e dell’Assegno unico, l’impatto sul rischio di povertà è stato nullo.  
 

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