Editoriali

Borrell chiede ai governi Ue di stoppare le esportazioni di munizioni ai paesi terzi per dirottarle a Kyiv

L'appello dell'Alto rappresentante dà la misura della drammatica situazione in cui si trova l'Ucraina, nel momento in cui gli aiuti militari degli Stati Uniti sono in stallo al Congresso e l'Europa non è in grado di mantenere le promesse

Redazione

Josep Borrell ieri ha chiesto ai governi dell’Unione europea di interrompere le esportazioni di munizioni verso paesi terzi per dirottarle in Ucraina, dove l’esercito si trova a corto di proiettili di artiglieria e rischia di farsi travolgere dalle forze russe in diversi punti del fronte. L’appello dell’Alto rappresentante dà la misura della drammatica situazione in cui si trova Kyiv, nel momento in cui gli aiuti militari degli Stati Uniti sono in stallo al Congresso e l’Ue non è in grado di mantenere la promessa di un milione di munizioni entro la fine di marzo. “In questo momento dobbiamo fornire munizioni all’Ucraina. Non importa dove le munizioni vengono prodotte”, ha detto Borrell durante una conferenza stampa a Varsavia con il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski. “Il modo più rapido, meno caro e più efficace per aumentare le nostre forniture all’Ucraina è smettere di esportare a paesi terzi. Questo è qualcosa che solo gli stati membri possono fare. E questa è la mia richiesta”, ha spiegato Borrell: “Dite agli altri ‘per favore aspettate. Non siete in guerra. Potete aspettare qualche mese’. E dirottate la produzione verso l’Ucraina”.

Sikorski si è detto “totalmente d’accordo perché l’Ucraina è superata in potenza di fuoco dalla Russia e dobbiamo riportare l’equilibrio”. Le capacità produttive nell’Ue non mancano. Ma almeno un terzo delle munizioni viene esportato in paesi terzi, in particolare nel Golfo Persico. La Repubblica ceca ha detto di aver trovato 450 mila proiettili di artiglieria da un fornitore fuori dall’Ue. Ma, su insistenza della Francia, le regole attuali europee prevedono che possano essere comprate congiuntamente solo quelle “made in Europe”. Borrell oggi sarà a Kyiv, portandosi in valigia il via libera dei ventisette ai 50 miliardi di euro di aiuti finanziari in quattro anni. E’ positivo. Ma serve un altro investimento: le munizioni all’Ucraina per difendersi, riducendo i costi umani attuali e quelli finanziari futuri.

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