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Editoriali

L'unico bavaglio è quello dei magistrati

Redazione

Scandaloso silenzio sulle indecenti “rivelazioni” di Ingroia, l'ex pm della procura di Palermo che intercettò illegittimamente il presidente Napolitano 

Sui rapporti tra politica, media e giustizia due punti sono certi. Che in Italia non esiste, né con l’attuale né con le possibili nuove normative, alcun “bavaglio” sulla diffusione delle intercettazioni. Che molti pm hanno relazioni disinvolte e istituzionalmente scorrette con i media. Le recenti dichiarazioni di Antonio Ingroia alla Verità sulle intercettazioni di Napolitano sono un’ulteriore conferma. L’ex pm della procura di Palermo che, nell’inchiesta sulla Trattativa stato mafia, era arrivato a intercettare l’allora presidente della Repubblica, da poco scomparso, mentre parlava con Nicola Mancino ha di fatto diffuso il contenuto di intercettazioni che non avrebbe dovuto fare, che la Corte costituzionale ha ordinato di distruggere in quanto illegittime e che, pertanto, non potevano essere usate né in tribunale né sui giornali per fare scandalismo politico.

Tanto più che, come ha sempre confermato la procura di Palermo, si trattava di conversazioni senza rilievo penale. E invece Ingroia, in evidente violazione di una sentenza della Corte costituzionale, come scrive la Verità “rivela” il contenuto di quelle intercettazioni: dice erano telefonate “imbarazzanti” per Napolitano, benché “penalmente irrilevanti”, che riguardavano “considerazioni di tipo politico-istituzionale” confermando che si trattava del racconto a Mancino dei giudizi contro l’allora premier Silvio Berlusconi (siamo nel 2011, nel pieno della crisi del debito sovrano) espressi ad altri leader europei. Naturalmente nessuno può sapere se le parole e le allusioni di Ingroia siano vere, dato che quei nastri sono stati distrutti.  Ma il dato rilevante è che una persona che è stata pm si sente in diritto di rivelare il contenuto di  intercettazioni secretate,  anche dopo che una sentenza della Consulta  ha stabilito che erano state registrate fuori dal perimetro della Costituzione e che andavano distrutte. Ed evidentemente è un metodo che bene anche ai magistrati, singoli e associati, che da settimane parlano di bavagli e museruole senza dire una parola sul comportamento del loro ex collega.