Olaf Scholz (Ansa)

EDITORIALI

L'enigma Scholz sulla guerra in Ucraina

Redazione

Un giorno falco, uno colomba. Lo scontro al Bundestag e le nuove armi a Kyiv 

Quando entrambe le parti hanno ragione, i toni si alzano e i contenuti rischiano di passare in secondo piano. E’ successo ieri al Bundestag durante un dibattito in seduta plenaria, una vetrina usata sia dal governo sia dall’opposizione per far vedere ai tedeschi “chi ha ragione”. A sorpresa, il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz ha esordito annunciando la decisione di fornire a Kyiv “il più moderno sistema di contraerea a disposizione della Germania: l’Iris-T”, che, parole sue, fornirà protezione a una grande città dell’Ucraina. E poi ancora l’imminente consegna di un nuovo sistema antiradar. Decisioni che non hanno per nulla impressionato il capo dell’opposizione, il cristianodemocratico Friedrich Merz, secondo cui il cancelliere parla tanto “ma negli ultimi tre mesi non ha preso alcuna decisione concreta”. La verità sta nel mezzo.

 

Dopo le due recenti batoste alle regionali a Kiel e a Düsseldorf, l’Spd del cancelliere è sulla difensiva e la Cdu, ringalluzzita, è all’attacco. E se è vero che il governo fornirà nuove armi pesanti all’Ucraina, è altrettanto vero che sui carri armati Gepard promessi settimane fa c’è ancora molta confusione: secondo la Welt la consegna va a rilento a causa della mancanza di munizioni. E ancora, ieri Scholz ha fatto il duro al Bundestag, ma due giorni fa a Bruxelles ha disegnato con il premier greco Kyriakos Mitsotakis la bozza di un aiuto dalle retrovie, con Atene che fornirebbe nuove armi a Kyiv, e Berlino che a sua volta rimpinguerebbe gli arsenali dei greci, restando un passo indietro, un meccanismo già sperimentato con Praga e Bratislava. Non proprio l’esercizio di leadership promesso mesi fa: anzi, poiché Scholz rifiuterebbe di incontrare il presidente della Rada ucraina, Ruslan Stefanchuk, atteso oggi al Bundestag, Merz ha chiesto al cancelliere se il governo abbia un’agenda segreta filorussa. Scholz ha replicato ricordando che tutti i guasti della Bundeswehr di oggi derivano dalla cattiva gestione della Difesa, ieri, da parte della Cdu. Ma le parole di Merz fanno male.

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