Un soldato ucraino a Kyiv (Ansa)

Editoriali

Armi ai resistenti! Smuraglia e Cofferati spiegano ad Anpi e Cgil come si aiuta l'Ucraina

Redazione

Il presidente onorario dell'associazione dei partigiani dice: “Un popolo che resiste va aiutato anche con le armi". E anche per l'ex segretario del sindacato "l'aggredito ha bisogno di essere supportato". La saggezza dei vecchi

Parlando al XVII congresso nazionale dell’Anpi, il presidente Gianfranco Pagliarulo ha aperto il capitolo guerra premettendo che il giorno dell’invasione l’associazione dei partigiani condannò “fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa”, ma che comunque l’Anpi si oppone all’invio di aiuti militari  perché “le armi parlano solo il linguaggio della guerra”. La verità è che l’Anpi ha sempre avuto una posizione ambigua, prigioniera com’è dei suoi tic anti americani e anti atlantici. Il 22 febbraio, cioè il giorno dopo il riconoscimento da parte di Putin delle repubbliche separatiste del Donbas e, quindi, quando l’inizio delle ostilità era evidente, l’Anpi fece un comunicato in cui non si condannava Putin ma la Nato che “minaccia” Mosca e gli Usa: “Biden cessi immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina sia le dichiarazioni belliciste e le ininterrotte minacce nei confronti della Russia”. Un comunicato che pareva scritto dal Cremlino.

 

Il pregiudizio anti Nato è presente tuttora quando, nonostante l’inevitabile condanna di Putin, si vogliono negare gli aiuti militari agli ucraini e anche la dignità della loro resistenza. A mettere le cose in chiaro è stato  il presidente onorario dell’Anpi, Carlo Smuraglia, che partigiano lo è stato per davvero: “Un popolo che resiste contro l’invasore va aiutato, anche con le armi”, ha detto a Repubblica, e rispondendo a chi nega l’equiparazione con la Resistenza: “Non capisco perché, per me una parola appropriata: è resistenza”. Qualcosa di analogo si vede nella Cgil, schierata da Landini contro gli aiuti militari all’Ucraina. Anche in questo caso l’ex leader del sindacato Sergio Cofferati, esattamente come Smuraglia per l’Anpi, ha preso una posizione opposta alla Cgil: “L’aggredito – ha detto – ha bisogno di essere aiutato, anche con le armi, che non servono a sparare sulle donne o sui bambini russi ma contro soldati che lì non dovrebbero starci, e che stanno distruggendo una società e un intero paese”. La saggezza dei vecchi.

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