EDITORIALI

La lezione Iveco

Redazione

La mancata vendita ai cinesi di Faw spinge Cnh ed Exor allo spin-off in Borsa 

Talvolta, i migliori affari sono quelli che non si fanno. Il detto potrebbe calzare a pennello per il gruppo Cnh-Exor, che lo scorso aprile dovette rinunciare a cedere la controllata Iveco ai cinesi di Faw Jiefang, che offrivano 3,5 miliardi, a causa di pressioni del governo italiano (ma anche di quello francese, la società produce automezzi pesanti per entrambi i paesi) che sarebbe arrivato a minacciare l’uso del golden power. Motivo: la vendita avrebbe comportato il trasferimento di tecnologie avanzate impiegate anche nel campo della difesa.

Ora Cnh, come da tradizione della galassia Exor, ha deciso di fare uno spin-off e di quotare Iveco in Borsa a gennaio 2022, con un triplo vantaggio: incasserà qualche miliardo in contanti, manterrà, probabilmente, il controllo della società o ne resterà azionista di riferimento e, infine, mettendo la società sul mercato, aprirà automaticamente le porte a investitori esteri e nulla potrà impedire anche a un gruppo cinese di acquisirne una partecipazione. Indiscrezioni di stampa stimano il valore complessivo di Iveco tra 5 e 10 miliardi, ma se anche fosse di 4-4,5 miliardi, come più prudentemente calcolano gli analisti, si tratterebbe pur sempre una cifra superiore ai 3,5 miliardi che aveva messo sul piatto Faw. Alla fine, non si saprà mai se la trattativa di inizio anno sia saltata per volontà del governo o per una questione di prezzo, come pure si era vociferato.

Fatto sta che lo spettro del golden power in questo caso ha avuto un effetto positivo perché ha indotto Cnh a trovare una soluzione forse anche più soddisfacente e di mercato (ieri il titolo è stato comprato a piene mani da investitori sia a Piazza Affari sia a Wall Street). Resta, però, una domanda: quante società possono contare su una controllante dalle spalle larghe come Exor e mettere in campo un piano B, dopo aver dovuto rinunciare a una vendita i cui proventi potevano essere (e saranno) reinvestiti per sviluppare altri business?

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