La rivincita dei Pigs

Portogallo, Italia, Grecia, Spagna. Perché i famosi quattro porcellini stanno sorprendendo i mercati

Stefano Cingolani

Uno studio condotto dalla società di consulenza Capital Economics mostra come dal 2017 i quattro paesi abbiano superato la Germania, con una crescita superiore di cinque punti percentuali. Com'è successo?

Potremmo chiamarla la rivincita dei Pigs che in inglese vuol dire maiali, ma era un acronimo inventato per indicare i paesi del sud Europa rimasti indietro in tutto: meno sviluppo economico, meno dinamismo, meno innovazione, meno modernità. Pigs, come Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Ebbene, in contrasto con una densa letteratura economica che ci ha tormentato per almeno due decenni, i vagoni di coda viaggiano più veloci della vecchia e ansimante locomotiva tedesca. E non da oggi. Lo ha messo in risalto uno studio condotto per il Financial Times dalla società di consulenza Capital Economics: dal 2017 i quattro porcellini hanno superato la Germania con una crescita superiore di cinque punti percentuali. Il divario è ancora più evidente se calcolato in quantità reali, aggiustando i dati con gli effetti dell’inflazione degli ultimi sei anni. I Pigs hanno accresciuto il loro pil di 200 miliardi di euro in termini reali, una quantità che equivale all’intero prodotto lordo annuo del Portogallo, la Germania di 85 miliardi soltanto. Come è stato possibile questo miracolo meridionale? E fino a che punto si può parlare di miracolo economico?
    
 Sul boom ha influito molto il balzo in avanti seguìto alla pandemia. I quattro sono stati più rapidi, più dinamici, più coraggiosi, è come se avessero voluto scrollarsi di dosso quell’ombra di morte che invece ha continuato a gravare sul nord Europa. Perché a soffrire non è solo la Germania, la Svezia attraversa da un paio d’anni una crisi inattesa nella sua virulenza e durata.


Se per l’area euro si continua a biasimare molto la stretta monetaria, nel caso svedese la Bce e Madame Lagarde non c’entrano niente visto che la monarchia scandinava non adotta l’euro. Allora è il debito pubblico la chiave per capire cosa sta accadendo? Il debito tedesco è inferiore al 60 per cento del pil e il disavanzo vicino al 2 per cento anche se i recenti pasticci contabili hanno sollevato dubbi sull’attendibilità delle cifre. Può darsi che troppa austerità abbia danneggiato la crescita, tuttavia ci sono alcuni fattori strutturali da considerare. Tradizionalmente i quattro porcellini sono stati tacciati di scarsa competitività. Uno studio della banca olandese Ing mostra che in Olanda, Belgio, Francia e Austria, il rapido aumento dei salari negli ultimi anni ha penalizzato la loro produttività, mantenendo elevato lo zoccolo duro dell’inflazione. Secondo Rafael Domenech capo economista della banca spagnola Bbva l’immigrazione ha dato una “spinta gentile” dell’1,1 per cento alla forza lavoro l’anno scorso. C’è poi l’aggiustamento che ha fatto seguito alla guerra in Ucraina: l’Italia si è divincolata dall’abbraccio soffocante del gas russo più rapidamente della Germania, mentre gli altri paesi sono comunque meno dipendenti, per esempio la Spagna con i suoi rigassificatori ha potuto importare molto più gas liquefatto americano. Yannis Stournaras capo della Banca centrale greca sottolinea che il modello tedesco ha assorbito lentamente il cambio di paradigma: meno export verso una Cina in rallentamento e metano più caro hanno messo alla frusta l’industria e aumentato i costi. 

Andrew Kenningham, capo economista di Capital Economics, sostiene che la forbice si allargherà ancora di qui al prossimo anno aggiungendo un altro punto di pil a favore dei Pigs, ma mette in guardia dai troppo facili entusiasmi: i quattro non hanno ancora del tutto recuperato la caduta provocata dalle due crisi del 2008-2010. La Grecia è stata salvata dalla Ue, la Spagna ha dovuto ricorrere agli aiuti europei per sostenere le sue banche, l’Italia ha gonfiato il debito e gran parte della sua ripresa post pandemia è dovuta a una spesa pubblica fuori controllo come nel caso del Superbonus. Lo spread che li ha messi nei guai nel 2008-2010 non è più un problema per i quattro paesi del sud che possono far ricorso con meno rischi al mercato dei capitali. Tuttavia la solidità delle sue finanze consentirà alla Germania di incentivare la riconversione delle imprese. Insomma, c’è ancora molto che le cicale devono imparare dalle formiche, il vecchio Esopo non è poi così superato.

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