Yannick Bolloré (GettyImages) 

Bollorè non fa causa a Tim, per ora

Vivendi abbassa i toni sulla vendita della rete e va verso un cambio di strategia

Yannick Bolloré, figlio del finanziere francese Vincent e presidente del consiglio di sorveglianza di Vivendi, in un’intervista al quotidiano Echos sulle strategie del colosso dei media, ha detto che non è stato avviato alcun procedimento legale per la vendita della rete da parte di Telecom (di cui è il principale azionista) e che si stanno ancora valutando diverse opzioni. Rispetto all’anatema lanciato all’indomani della decisione del cda di Tim di cedere la rete fissa al fondo Kkr senza passare per l’assemblea (“Vivendi userà ogni mezzo legale a sua disposizione per contrastare la decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti”) i toni sembrano molto più pacati.

 

Evidentemente, il fatto che dell’operazione entri a far parte lo stato italiano, attraverso il Mef, ha avuto un qualche potere deterrente sulle intenzioni bellicose di Vivendi, che ha riclassificato la partecipazione in Telecom come “finanziaria” (prima era “strategica”), il che in genere vuol dire che può essere venduta. Non è un caso che il giovane Bolloré faccia anche sapere che l’obiettivo di Vivendi, in qualità di azionista, è supportare la crescita di Tim e la massimizzazione del valore della partecipazione.

 

La notizia è stata interpretata dagli analisti come una disponibilità a non intralciare il closing della cessione della rete, su cui l’unico elemento di incertezza potrebbe emergere da un procedimento d’urgenza da parte del tribunale contro la delibera del cda (“ricorso che appare sempre meno probabile più passa il tempo intercorso dalla delibera stessa”, è il commento di Equita).

 

Insomma, si attendono le decisioni finali dei francesi e nulla si può escludere, anche che un’azione legale alla fine venga adottata. Per ora, l’attenzione sembra spostata su come recuperare almeno in parte il cospicuo investimento nelle tlc italiane, il che implica un’azione a supporto del titolo e quindi dell’operazione stessa di cessione della rete. Insomma, una resa con giudizio.