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editoriali

La Bce festeggia la ripresa della Grecia, ma è incerta sul rialzo dei tassi

Redazione

Ora che il conflitto in medio oriente rischia di pesare sulle previsioni di crescita ed esercitare nuove pressioni sull’inflazione, i mercati si aspettano una pausa sui tassi da parte della Banca centrale europea. Ci sarà?

E’ solo un caso perché è tradizione della Bce riunire il board una volta all’anno in una delle capitali dei paesi dell’Eurozona, ma si può osservare che la decisione dei banchieri centrali di vedersi (ieri e oggi) ad Atene, ospiti della banca centrale ellenica, per le decisioni di politica monetaria coincide con un momento particolarmente felice per la Grecia. Il paese è uscito dalla crisi che ha messo a rischio l’euro e si vede dalla curva dei rendimenti dei suoi titoli di stato: lo spread è inferiore di 40-50 punti rispetto a quello italiano.

Il sorpasso della Grecia sull’Italia nella credibilità sui mercati finanziari è ormai un dato di fatto da qualche mese, il che dovrebbe indurre almeno una riflessione in una fase in cui l’allentamento fiscale del governo Meloni suscita una certa apprensione.

Detto questo, oggi il governatore della banca centrale greca, Yannis Stournaras, siederà in conferenza stampa accanto alla presidente Christine Lagarde e al vice, Luis de Guindos, per spiegare come intende muoversi la Bce ora che il conflitto in medio oriente rischia di pesare sulle previsioni di crescita ed esercitare nuove pressioni sull’inflazione. L’aspettativa dei mercati è in prevalenza di una pausa sui tassi. La banca d’affari americana Bofa, per esempio, dice di attendersi che la Bce discuta di come bilanciare il rischio derivante dall’aumento dei prezzi dell’energia, ma nessuna azione politica o cambio di rotta in vista. Questo significa che potrebbe esserci un stop al rialzo del costo del denaro se, come sembra, la Bce considera che il livello raggiunto, se mantenuto per un periodo sufficientemente lungo, darà un contributo sostanziale al ritorno dell’inflazione al target del 2 per cento. “Alla Bce probabilmente non dispiacerebbe saltare la riunione di questa settimana”, osserva con un filo di ironia Bofa nel sottinteso che la nuova crisi bellica obbliga l’Eurotower a considerare una nuova e inaspettata variabile nelle sue già complesse decisioni di politica monetaria.  

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