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Bruxelles taglia le previsioni di crescita. Gentiloni: "Meloni? Le polemiche danneggiano l'Italia"

Maria Carla Sicilia

Il commissario europeo non commenta gli attacchi a lui rivolti dal governo italiano e presenta le stime del pil riviste al ribasso: 0,8 per cento in Ue, 0,9 in Italia. La Germania in recessione

L'economia dell'Unione europea rallenta più del previsto. È quanto emerge dalle previsioni economiche dell'estate presentate oggi dal commissario europeo Paolo Gentiloni, che nel corso della conferenza stampa ha anche risposto a una domanda sulle polemiche sollevate dal governo italiano sul suo ruolo: "Non voglio partecipare a polemiche che penso danneggino l'Italia". L'ultimo attacco a lui diretto è arrivato ieri dalla premier Giorgia Meloni, che lo ha chiamato in causa sulla vicenda Ita-Lufthansa. Lui ha declinato ogni commento, concentrandosi sulle stime di crescita. Poche le buone notizie. 

Lo scenario economico che si prospetta per il prossimo anno è più negativo di quanto stimato in primavera. Il pil dell'eurozona nel 2023 si ferma allo 0,8 per cento (invece dell'1,1 precedentemente stimato). A pesare in negativo sulle previsioni di crescita è soprattutto l'andamento dell'economia tedesca che si avvia verso la recessione, con una stima al -0,4 per cento a fronte della lieve crescita dello 0,2 prevista in primavera. Secondo la Commissione, anche l'Italia rallenta più del previsto, con il pil che si ferma allo 0,9 per cento contro l'1,2 stimato in primavera; e poi i Paesi Bassi: +0,5 per cento invece che 1,8.

"Non dobbiamo dare di queste previsioni una interpretazione particolarmente negativa, sono più o meno in linea con quelle dell’Ue e della zona euro", ha detto Gentiloni in conferenza stampa, prima di soffermarsi più nel dettaglio su quanto accade a Roma. "Le cause del rallentamento in Italia sono legate al calo della domanda interna, come in tutti i paesi, alle difficoltà dell'industria che oggi anche l'Istat ha rilevato e alla contemporanea difficoltà nell'export sui mercati globali; alla stretta monetaria che influisce sulla crescita di tutti i paesi e che ha un ruolo particolare in un paese in cui dal finanziamento delle banche dipende molto degli investimenti in economia. Infine, incide anche l'eliminazione di misure straordinarie di sostegno all'energia e all'economia previste durante la pandemia. Ma ho fiducia che l'economia italiana possa reagire in modo positivo", ha concluso il commissario. Resta l'ombra preoccupante dell'impatto della recessione tedesca sull'economia italiana, strettamente interconnesse. 

Bruxelles ha invece rivisto al rialzo la crescita della Francia (oggi prevista all'1 per cento rispetto al precedente 0,7) e della Spagna (al 2,2 a fronte dell'1,9 previsto a maggio). Lo scenario complessivo dovrebbe migliorare nel 2024, con una crescita pari all'1,3 per cento nell'Eurozona e all'1,4 per cento in tutta l'Ue. Per il prossimo anno Bruxelles prevede anche tassi di crescita in miglioramento in Germania (1,1 per cento), Francia (1,2 per cento), Paesi Bassi (1 per cento) e Polonia (2,7 per cento), mentre la crescita italiana dovrebbe calare allo 0,8 per cento e quella spagnola all'1,9.

L'incertezza che piccona la crescita è legata ancora alle tensioni geopolitiche legate al conflitto in Ucraina ma anche all'inflazione e alle decisioni della Banca centrale europea: "L'inasprimento monetario potrebbe avere effetti negativi sull'attività economica più forti del previsto, ma potrebbe anche provocare un calo più rapido dell'inflazione, che accelererebbe la ripresa dei redditi reali. L'evoluzione dell'inflazione potrebbe sorprendere sia al ribasso che al rialzo. Con l'indebolimento della domanda interna, l'inflazione potrebbe diminuire più rapidamente del previsto. Tuttavia, le pressioni sui prezzi potrebbero anche rivelarsi più persistenti. Questo continuerebbe a limitare il potere d'acquisto delle famiglie e costringerebbe la politica monetaria a reagire in modo più deciso, con un ulteriore impatto negativo sull'economia".

Nel discorso di Gentiloni ha fatto capolino anche il tema degli eventi climatici estremi, che "pesano sulle prospettive" mettendo a rischio la crescita. In un quadro così incerto, la priorità è l'attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, ha ribadito il commissario, che ha infine invitato a "lavorare con determinazione per concludere un accordo sulla riforma delle regole fiscali entro la fine di quest'anno". Un messaggio indirettamente rivolto anche e soprattutto all'Italia e al suo governo, a pochi giorni dall'Ecofin in programma venerdì.

 

 

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  • Maria Carla Sicilia
  • Nata a Cosenza nel 1988, vive a Roma da più di dieci anni. Ogni anno pensa che andrà via dalla città delle buche e del Colosseo, ma finora ha sempre trovato buoni motivi per restare. Uno di questi è il Foglio, dove ha iniziato a lavorare nel 2017. Oggi si occupa del coordinamento del Foglio.it.