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Prezzi sempre più su

L'inflazione in Europa sfiora la doppia cifra

Alberto Chiumento

A luglio il livello dei prezzi ha raggiunto il 9,8 per cento su base annua. Solo un anno fa era al 2,2 per cento. La Bce a settembre dovrebbe nuovamente alzare i tassi d'interesse per contrastare il caro vita su cui pesano molto i beni energetici

Prosegue la crescita dell'inflazione nell'Unione europea, che nel mese di luglio è aumentata del 9,8 per cento rispetto a dodici mesi precedenti. Solo un anno fa il tasso era molto inferiore, e pari al 2,2 per cento: di per sé una cifra considerata già molto alta per gli standard europei, dato che negli anni prima della pandemia ci sono state situazioni anche di deflazione, ovvero di inflazione negativa. Nell'Eurozona, invece, il livello dei prezzi è cresciuto dell'8,9 per cento su base annua: un dato mai registrato da quando è stata creata la moneta unica. L'euro, nei suoi primi vent'anni di vita, era finora riuscito a placare eventuali aumenti di prezzo, che al massimo avevano toccato quota 4,1 per cento a luglio 2008.

  

  

I paesi con il tasso di inflazione più basso sono stati Francia e Malta (+6,8 per cento), mentre le tre repubbliche baltiche hanno tutte superato il 20 per cento di inflazione annuale a luglio: +20,9 per cento in Lituania, +21,3 per cento in Lettonia e +23,2 per cento in Estonia. L'Italia ha registrato un aumento pari all'8,4 per cento a luglio: un dato certamente alto, ma in diminuzione - seppur di poco (-0,1 per cento) - rispetto al dato di giugno. 

   

 

I cambiamenti all'interno del settore energetico sono la principale causa dell'aumento dei prezzi. Nella seconda parte del 2021 il loro prezzo era cominciato ad aumentare per via della ripresa economica ed industriale dopo il blocco imposto dalla pandemia. Alla maggiore domanda di energia da parte delle imprese, nel 2022 si sono aggiunte le tensioni causate dalla guerra russa in Ucraina, dato che gli stop o le riduzione dei flussi di gas imposti da Mosca e la ricerca di altri paesi fornitori avviata da molti stati europei hanno fatto aumentare molto i prezzi. Secondo Eurostat la componente energetica nel tasso di inflazione dell'area euro è aumentata a luglio del 39,6 per cento rispetto ad un anno prima. Il secondo elemento che ha spinto i prezzi verso l'alto è il cibo.

 

Per contrastare l'inflazione la Banca centrale europea ha avviato una stretta monetaria: i tassi d'interesse sono stati aumentati a fine luglio (l'effetto di questo intervento sarà quindi visibile nelle prossime rilevazioni) ed è molto probabile che ci sarà un secondo aumento a settembre. Gli aumenti dei tassi sono stati eseguiti anche dalla Banca centrale americana e britannica, che hanno agito con più anticipo e in modo più aggressivo. Nel Regno Unito l'inflazione ha già superato la doppia cifra: a luglio i prezzi sono aumentati del 10,1 per cento e secondo le previsioni della banca centrale potrebbero crescere fino al 13,2 per cento in ottobre.

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