editoriali

La crisi in arrivo e l'effetto Draghi

Redazione

Rallenta la crescita globale, ma per il Fmi solo l’Italia va meglio del previsto

Il Fondo monetario internazionale vede un futuro “cupo e più incerto” per l’economia globale. La forte inflazione in Europa e Stati Uniti, il rallentamento della Cina a causa dei lockdown contro il Covid e la guerra in Ucraina hanno fatto rallentare la crescita globale e la forte ripresa post-pandemica. Ma ci sono rischi che indicano prospettive al ribasso: lo stop delle forniture di gas dalla Russia in Europa, l’inflazione che potrebbe aumentare e avvitarsi verso l’alto, uno scoppio della bolla immobiliare e  nuove ondate di Covid e lockdown in Cina possono soffocare la crescita globale. Nei paesi del G7 le probabilità di recessione sono aumentate al 15 per cento, quasi quattro volte il livello normale, e quasi al 25 per cento in Germania, mentre gli Stati Uniti potrebbero già essere in recessione tecnica. E per questo il Fmi ha rivisto al ribasso le stime di crescita degli Stati Uniti e dell’Eurozona già a partire da quest’anno, rispettivamente -1,4 e -0,2 punti rispetto alle stime di aprile.

 

L’unica eccezione nel mondo sviluppato è proprio l’Italia: il Fmi ha alzato le stime per il 2022 al 3 per cento (+0,7 punti rispetto ad aprile). Per il 2023, invece, la crescita italiana rallenterà a +0,7 per cento, con una riduzione di un punto percentuale che è in linea con la media euro (-1,1). Questi dati ci dicono che l’Italia aveva trovato la strada giusta per contenere le ricadute della crisi sostenendo la crescita, nonostante la sua storica fragilità dal punto di vista energetico e del debito. In questa situazione difficile, il governo Draghi era un fattore di fiducia per l’economia reale e i mercati finanziari. Ora ai ben noti rischi globali, l’Italia ha deciso di aggiungere l’incertezza dell’instabilità politica. Ciò che ci si può augurare è che chiunque vinca le elezioni prosegua sul sentiero di riforme interne e attuazione dei programmi europei già tracciato da Draghi. I risultati positivi degli ultimi due anni dicono che quella è la strada giusta.

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