Molti commentatori definiscono la fiammata inflazionistica in corso in Europa come inflazione importata. Intendendo un’inflazione che origina dal lato dei costi di energia e materie prime e non da pressioni della domanda aggregata. Come tale, inflazione che andrebbe ignorata. Qualsiasi intervento restrittivo della Bce, si dice, avrebbe effetti sulla spesa per consumi e investimenti e non sul prezzo del gas o sui costi di trasporto. Perché dunque pagare il costo di un’economia che rallenta? Alzare i tassi sarebbe controproducente.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE