il ministro in aula al senato

Gas, Gazprom taglia ancora le forniture all'Italia. Cingolani: "Situazione sotto controllo"

Rispetto alle richieste di Eni, il paese riceverà solo il 65 per cento del metano. Il ministro in Senato: "Può essere una rappresaglia politica o un problema tecnico"

"Da ieri Gazprom ha annunciato una restrizione dei flussi di gas. Questa restrizione è stata calcolata sulle capacità totali e ieri è stata circa del 10 per cento. Sta di fatto che stiamo ricevendo meno gas e questo impatta non tanto sulle nostre attività giornaliere quanto sugli stoccaggi".  Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, resta cauto dopo la riduzione del metano russo verso l'Italia che si rgistra da due giorni. I motivi, spiega, "possono essere tecnici ma anche di pressione politica. Stiamo monitorando costantemente con gli operatori i flussi e se dovesse trattarsi di una cosa contingente, di uno o due giorni, allora l'emergenza rientra. Se invece dovesse rientrare in una dimensione stabile, per metà della settimana prossima, abbiamo tutti i nostri operatori pronti ad intervenire". 

 

Secondo quanto ha spiegato un portavoce Eni a diverse agenzie, rispetto a quanto richiesto oggi dal Cane a sei zampe la compagnia russa consegnerà solo il 65 per cento. Ma, ha precisato Cingolani, si tratta di un taglio del "40 per cento sulla capacità, i flussi reali sono diversi". Come ha confermato anche Eni, "le quantità consegnate saranno di poco superiori rispetto a ieri e si attesteranno a un livello assoluto di circa 32 milioni di metri cubi/giorno". Per questo il ministro ha spiegato in Senato, durante un question time, che "al momento la situazione è sotto controllo, il danno è limitato ed è, in questa fase, compensabile".


Ci sono però due o tre piani di riserva, ha continuato il ministro. "Abbiamo gli stoccaggi, comprese le riserve, intorno al 54% e dobbiamo arrivare al 90%. Adesso non c'è altro da fare, dobbiamo avere dei dati statistici più accurati per decidere eventuali livelli di intervento".

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