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L'intervento

Un nuovo modo di fare contratti. Come festeggiare il 1° maggio

Marco Granelli

Occorre contrastare il fenomeno dei “contratti pirata” e rafforzare i modelli di contrattazione collettiva di qualità. E poi rilanciare il lavoro liberandolo dai costi e dagli oneri burocratici che finiscono per compromettere la competitività delle nostre imprese. La ricetta di Confartigianato

Il 1° maggio è una giornata importante per riflettere sul significato del lavoro. Soprattutto in questo momento così difficile per le prospettive dell’economia, noi imprenditori siamo chiamati a precise responsabilità per creare e garantire occupazione di qualità, orientata allo sviluppo sostenibile e al benessere delle nostre comunità. Il lavoro è l’essenza e la forza delle nostre aziende, per noi stessi e per i nostri collaboratori che, al nostro fianco, condividono impegno, sfide, obiettivi.

Nell’artigianato, nelle micro e piccole imprese, il lavoro significa “fare squadra”, mettere a fattor comune idee e progetti, fatica e passione per raggiungere risultati utili a tutti. Significa, soprattutto, rispetto delle persone, dignità, inclusione. Perché la persona, il capitale umano e professionale, sono il patrimonio più prezioso delle nostre aziende. Rappresentano la creatività, la motivazione, la forza d’animo, l’orgoglio di dare vita a prodotti e a servizi belli e ben fatti. E tocca a noi imprenditori, che lavoriamo fianco a fianco con i nostri collaboratori, alimentare questi valori che sono i valori dell’artigianato italiano. Ma c’è anche molto da cambiare e da migliorare nel mondo del lavoro. A cominciare dalla formazione e qualificazione del personale. 

 

Confartigianato considera indispensabile realizzare più efficaci politiche attive del lavoro a partire da una riforma del sistema di orientamento scolastico e professionale che rilanci gli istituti professionali e gli istituti tecnici, investa sulle competenze a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e punti sull’apprendistato duale e professionalizzante. Si tratta di colmare il gap tra scuola e mercato del lavoro a causa del quale i giovani rimangono disoccupati e gli imprenditori non trovano la manodopera qualificata e specializzata necessaria per continuare a garantire l’eccellenza manifatturiera made in Italy. Le imprese artigiane sono una “palestra” d’eccellenza nella quale i giovani possano acquisire le conoscenze e le abilità necessarie a svolgere un lavoro gratificante, sempre più innovativo, al passo con le nuove sfide tecnologiche, e possono costruirsi un futuro scommettendo sulle loro passioni e inclinazioni

 

Rilanciare il lavoro significa anche liberarlo dai costi e dagli oneri burocratici che finiscono per compromettere la competitività delle nostre imprese. Mi riferisco, in particolare, al peso del cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente. Occorre altresì contrastare il fenomeno dei “contratti pirata”, preservare e rafforzare i modelli di contrattazione collettiva di qualità come quello dell’artigianato, che ha dimostrato, anche grazie al suo avanzato e capillare modello di bilateralità di essere più che mai attuale e capace di adeguarsi ai tempi, anche per offrire risposte di welfare integrativo ai nuovi bisogni delle imprese, dei lavoratori e delle loro famiglie. Ne abbiamo avuto prova durante la pandemia, con la messa in campo dei nostri Fondi bilaterali, efficaci strumenti solidaristici e di sussidiarietà  per offrire supporto agli imprenditori e ai loro dipendenti: dal Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato per l’erogazione di prestazioni di sostegno al reddito, agli enti bilaterali regionali, fino a San.arti per gli interventi di assistenza sanitaria. 

 

La sicurezza sul lavoro, poi, rappresenta una priorità per la quale Confartigianato si batte da sempre. Crediamo che debba essere insegnata già a scuola per poi essere praticata con rigore. La sicurezza non è un semplice adempimento formale e burocratico. Bisogna, invece, concentrarsi sulla prevenzione attraverso poche regole chiare, procedure snelle ed efficaci in grado di generare comportamenti virtuosi da parte di imprenditori e lavoratori, coinvolgimento degli organismi bilaterali rappresentativi delle parti sociali, sostegno mirato per gli investimenti delle micro e piccole imprese per la formazione e valorizzazione delle buone prassi. Questa è la sicurezza davvero efficace per evitare rischi. Sono convinto che, per affrontare le gravi incertezze che pesano sulla nostra economia, occorra riscoprire il valore artigiano del lavoro. E’ il nostro impegno: le persone al centro dell’impresa per ricostruire un modello di sviluppo “a misura d’uomo”. 

Marco Granelli, presidente di Confartigianato

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