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editoriali

I giusti schiaffi dell'Economist alla Fed

Redazione

Niente panico sui tassi. Ragioni per promuovere l’attendismo della Bce

La Federal Reserve non si sta facendo nuovi amici né nuovi estimatori. E’ nella condizione perfetta per scontentare tutti. Dà ormai l’impressione di non aver saputo tenere a freno l’inflazione (in un paese che è al riparo da choc esterni energetici), pur avendo ricevuto chiarissimi segnali dal mercato del lavoro, in cui, effettivamente, da mesi c’è saturazione della domanda e tendenza alla crescita dei salari. Mentre gli interventi al rialzo sui tassi sono vissuti male da Wall Street e dalle imprese senza che producano effetti rilevanti sulle tendenze dei prezzi (oltre a mettere in difficoltà, come effetto indiretto, paesi con economie deboli e alto debito). The Economist, tra le varie critiche, tutte ispirate alle semplici considerazioni appena viste, ne aggiunge una un po’ più perfida.

In sostanza il settimanale inglese dice che la Fed vuole fare troppe cose assieme e che per seguire influenze e mode politiche, ad esempio con l’intento di una ripresa diffusa e inclusiva (ottimi obiettivi, ma che fanno parte dell’armamentario politico e non hanno molto a che fare col mestiere del banchiere centrale) ha perso la bussola di una basica politica monetaria guidata da credibili obiettivi su crescita dei prezzi e aspettative di inflazione. Certo, il periodo è stato  complicato e la vicinanza  tra crisi pandemica, ripresa e  frenata per la guerra (i cui veri effetti  sono ancora da vedere e potrebbero essere meno gravi del previsto) ha costretto a decisioni in un periodo eccessivamente breve. Forse ha fatto meglio la Bce con la sua tattica  attendista, anche perché imbrigliata dall’inerzia dei programmi speciali di sostegno all’economia. La cautela nel movimento dei tassi,  la freddezza con cui si è aspettato a sparare il primo colpo contro l’inflazione, potrebbe aver portato alla Bce la mano giusta. I prezzi salgono in Europa, è vero, ma la componente energetica di quei rialzi è evidente. E’ ancora presto per dire che chi credeva in una fiammata destinata a spegnersi da sola ha sbagliato. La Bce resta un po’ imboscata, la Fed sta pagando in termini di reputazione.

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