Mario Draghi (foto Ansa)

Intesa sulle cartelle. Via libera al decreto Sostegno

redazione

Dopo ore di stallo, passa la mediazione Draghi-Franco. Approvato il provvedimento da 32 miliardi. L'accordo sugli stralci: sanatoria per redditi Irpef sotto i 30mila euro e tetto di 5mila euro per le cartelle

Era convocato per le 15, poi alle 16, il Consiglio dei ministri nel quale il governo avrebbe dovuto approvare il decreto legge Sostegni, l'intervento in cui confluiranno gli aiuti economici da erogare alle categorie più colpite dalla pandemia. Ma in realtà il cdm è iniziato solo due ore e mezzo più tardi, posticipando alla serata la conferenza stampa del premier Mario Draghi. Che dovrebbe rispondere, insieme ai ministri Franco e Orlando, alle domande dei giornalisti per la prima volta dall'inizio del suo governo. 

Alla fine il cdm si è concluso con l'approvazione del decreto intorno alle 19 e 50. Dopo ore di stallo è passata la mediazione del premier Draghi e del ministro dell'Economia Franco. L'accordo sugli stralci prevede una sanatoria per redditi Irpef non superiori ai 30mila euro. Mentre il tetto per lo stralcio delle cartelle è fissato a 5mila euro. Il pacchetto di aiuti complessivamente è di oltre 32 miliardi di euro. 

Il nodo cartelle

Come avevamo anticipato ieri, dopo la presentazione del decreto a opera del ministro dell'Economia Daniele Franco, la gran parte delle voci hanno ricevuto l'ok delle forze di maggioranza. Ma il nodo della discordia, quello che ha rallentato l'approvazione del provvedimento, si è consumato sulle cartelle esattoriali: c'era chi come Forza Italia e la Lega premeva per una cancellazione dei debiti sopra i 10mila euro. Chi come il M5s chiedeva l'accantonamento dell'intero "magazzino" dei debiti accumulati dal 2000 al 2015 considerati difficilmente esigibili (lo sarebbe almeno il 91 per cento di essi, sostiene il viceministro dell'Economia Laura Castelli). Mentre Pd e Leu spingevano per una cifra più bassa: non vogliono che la misura passi come una sorta di condono per i redditi medio-alti. Che insomma si possa evocare la sanatoria. Per questo lavorano a "criteri selettivi" che disinneschino una valenza erga omnes che viene considerata al più poco sostenibile per i conti dello stato. Alla fine, come detto, è prevalso un compromesso della cua presentazione si sono fatti carico lo stesso premier Draghi e il ministro dell'Economia Franco. Nel cdm è stato anche preso l'impegno ad affrontare con una riforma più complessiva l'eventuale stralcio delle cartelle che non sono state interessate dall'intervento di oggi. 

11 miliardi di euro di ristori

I ristori per le categorie economiche più colpite, da erogare entro il 10 di aprile, ammontano a oltre 11 miliardi di euro. Con una platea di 3 milioni tra Partite iva e società beneficiarie del nuovo pacchetto di risorse. Come requisito per accedere ai fondi bisogna dimostrare una perdita di fatturato di almeno il 30 per cento: il confronto riguarda il fatturato medio del 2020 rispetto all'anno precedente, e il calcolo viene scomputato mese per mese. Con un ammontare del ristoro che sarà decrescente rispetto alla dimensione d'impresa (i rimborsi vanno dal 60 al 20 per cento di quanto si è perso). Il limite per le persone fisiche è fissato a 1000 euro, che diventano 150mila euro per le altre categorie di soggetti. 

 

600 milioni per il turismo invernale

Come forma di compensazione per il blocco dello sci e del turismo invernale, il governo garantirà 600 milioni di euro agli operatori del settore. È previsto anche un incremento del fondo per l'esonero dei contributi previdenziali ai lavoratori autonomi e professionisti (da un miliardo a 1,5 miliardi di euro). In questo caso le somme saranno ricalibrate sui flussi turistici storici (e sui fatturati pregressi) rilevati nelle diverse aree geografiche.

 

Rifinanziata la cassa Covid

Con altri 3,3 miliardi di euro, viene rifinanziata fino al 31 dicembre la cassa integrazione straordinaria con causale "Covid". Il blocco dei licenziamenti, ma su questo ancora non c'è un accordo, dovrebbe essere rinnovato almeno fino alla fine di giugno. L'idea è di estendere il blocco fino alla fine dell'anno soltanto per le aziende che si avvarranno della cassa integrazione Covid. 900 milioni serviranno a finanziare il fondo per i lavoratori stagionali. Prevista un'indennità anche per i lavoratori dello sport. Al rifinanziamento del reddito di cittadinanza andrà invece un miliardo di euro. 

Il capitolo Salute 

Gran parte delle risorse destinate al sistema sanitario serviranno ad allestire e portare a termine la campagna vaccinale nazionale. Sono previsti 2,8 miliardi per l'acquisto di vaccini e medicinali anti-Covid. Così come 400 milioni vengono destinati alla struttura commissariale che dovrà incaricarsi della distribuzione dei sieri sul territorio nazionale. Con 200 milioni si appronterà un piano che prevede una produzione autoctona del vaccino e dei farmaci anti Covid in Italia. 350 milioni di euro serviranno per pagare il personale, tra medici di base e farmacisti, che dovrà incaricarsi di effettuare le somministrazioni. 

400 milioni al mondo dello Spettacolo

Sono 400 i milioni di euro che andranno a rimpolpare uno dei settori più provati dalla pandemia: quello dello spettacolo e della cultura. Ai lavoratori dello spettacolo verranno distribuiti bonus una tantum (massimo tre mensilità) che arrivano a 2400 euro. 300 milioni invece andranno a migliorare ed efficientare la didattica. 

Gli aiuti agli enti locali 

Una parte del decreto Sostegno andrà ai Comuni, alle province e alle regioni (in quest'ultimo caso come compensazione rispetto a spese già sostenute dalle stesse). In totale sono più di un miliardo i fondi che arriveranno ai comuni. Mentre 800 milioni serviranno per potenziare il trasporto pubblico locale, uno dei punti più lacunosi nella riorganizzazione delle città in seguito alla riapertura delle scuole.