
(foto LaPresse)
Non si combatte la concorrenza sleale (cinese) con il sovranismo europeista
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Tanto tuonò che piovve. Per anni gli stati membri – Francia e Germania in testa – hanno chiesto alla Commissione europea di assumere una posizione più assertiva nei confronti delle imprese di stati terzi (leggasi Cina) che, approfittando delle sovvenzioni nei paesi d’origine, entrano a condizioni di favore nel mercato interno e fanno concorrenza sleale alle aziende europee. Il problema è potenzialmente molto serio, ma la risposta rischia non solo di non risolverlo, ma addirittura di crearne di nuovi. Infatti, il Libro bianco in consultazione fino al 23 settembre non fornisce un’analisi quantitativa della situazione, e sostanzialmente chiede “pieni poteri” in materia di investimenti esteri.
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